STRASBURGO (F) – Il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione di diminuire lo status di protezione del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”.
La notizia ha suscitato reazioni molto diverse, anche tra i politici di Lecco.
“Il voto di oggi in Plenaria ridefinisce, una volta per tutte, lo status di protezione del lupo all’interno degli allegati della Direttiva Habitat, recependo il declassamento da specie altamente protetta a specie semplicemente protetta, stabilito durante l’ultima riunione del Comitato permanente della Convenzione di Berna, riunitosi lo scorso dicembre”. Lo ha dichiarato Pietro Fiocchi, eurodeputato di Fratelli d’Italia/ECR e vicepresidente della commissione ENVI, a margine del voto sullo status di protezione del lupo. “Diversamente da quanto dichiarato da politici e associazioni ambientaliste di sinistra, questa variazione dello status del lupo non metterà a rischio la specie; al contrario, un’attenta e mirata gestione del lupo consentirà di fornire maggiori tutele ad allevatori, pastori e comunità rurali e, al contempo, contribuirà a combattere il fenomeno dell’ibridismo, che mette a repentaglio il patrimonio genetico del lupo e quindi la specie stessa”, prosegue Fiocchi e conclude: “Siamo di fronte a un risultato storico, frutto di anni di lavoro, sul piano normativo e in termini di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni, che concretizza un impegno preso con il mondo rurale sin dalla mia prima candidatura. All’epoca sembrava un risultato impossibile, ma ci abbiamo creduto, abbiamo lavorato duro e siamo stati premiati. Il voto di oggi dimostra che l’Unione Europea ha intrapreso una nuova strada sulle politiche ambientali, mettendo da parte l’approccio ideologico che ha caratterizzato le scorse legislature. Oggi festeggio insieme agli allevatori e ai pastori di tutta Italia”.
“Una decisione contro la scienza e contro il buon senso, assunta per compiacere le lobby degli allevatori e dei cacciatori”. Così invece l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, Nm, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente, commenta il voto dell’Europarlamento che, intervenendo sulla direttiva Habitat, declassa il lupo da “specie rigorosamente protetta” a “specie protetta” e conseguentemente rende più facili gli abbattimenti. “Il declassamento – afferma Brambilla – è totalmente privo di base scientifica, ben 700 tra scienziati e autorevoli istituzioni hanno manifestato la propria contrarietà. Come se non bastasse, vi sono forti dubbi sulla regolarità della procedura adottata per arrivare all’odierna deliberazione, che costituirà un gravissimo precedente per nuovi attacchi alla Direttiva. Confidiamo che le nostre buone ragioni siano riconosciute dalla Corte europea di Giustizia alla quale, insieme con altre associazioni, ci siamo già rivolti. Il “terribile” lupo paga per essere responsabile della predazione dello 0,0065 per cento degli ovicaprini europei”.
RedPol