Il caldo può confondere le idee. Lo dimostra la recente dichiarazione dell’assessore ai Lavori Pubblici, Francantonio Corti, secondo cui la situazione sul lungolago di Malgrate sarebbe “completamente sotto controllo”.
La verità, invece, è sotto gli occhi di tutti. E non solo i nostri: lo confermano ogni giorno residenti e lavoratori, stanchi di una gestione che ignora la realtà.
In questi giorni di caldo torrido, il lungolago è affollato da gruppi di giovani che si tuffano in zone vietate, spesso con atteggiamenti pericolosi e rumorosi. Un comportamento che compromette sia la sicurezza che la quiete pubblica, ovvero proprio quei requisiti necessari per il turismo di qualità che l’amministrazione dice di voler attrarre.
Non siamo certo contro i giovani, né contro chi vuole godersi il lago. Ma serve un controllo vero, puntuale, costante. Serve presenza, non solo parole.
Basta un esempio: la piattaforma galleggiante viene usata ogni giorno come trampolino, senza un solo cartello che ne regoli l’uso. Dire che “va tutto bene” è semplicemente negare l’evidenza.
La sicurezza e l’ordine pubblico non possono essere affidati al caso, specie in vista di eventi estivi e weekend ad alta affluenza. Ci auguriamo che le prossime manifestazioni non siano lasciate all’improvvisazione, ma accompagnate da un piano di controllo efficace, a tutela di tutti: residenti, famiglie, visitatori e operatori economici.
Intanto, continuiamo a segnalare scelte discutibili, come la rimozione dei parcheggi davanti alla pasticceria Covo, sostituiti dai tavolini di un’attività commerciale. Una decisione legittima, forse, ma dannosa per anziani e persone con difficoltà motorie, che ora devono faticare per raggiungere il lungolago.
E che dire dei progetti mai realizzati? Il tanto sbandierato “Malgrate Città Giardino” è sparito dai radar. I giardini di via Stabilini restano chiusi. E nel rione Gaggio, il parco del palazzetto è stato, di fatto, trasformato in un’area cani non ufficiale: niente recinzioni, nessuna segnaletica. Solo incuria, mentre abbonda… altro.
L’unico spazio verde fruibile è quello davanti alla scuola, sporco e inadeguato a ospitare giochi e attività. Per questo i bambini si ritrovano a giocare a pallone davanti ai cancelli dell’istituto, con il rischio di colpire le auto parcheggiate o peggio, finire in strada.
E l’area interna alla scuola, che sarebbe dovuta diventare uno spazio giochi, è ferma alla sola installazione della recinzione. Nessun avanzamento. Nessuna informazione.
Ci chiediamo: quando verranno completati questi interventi? Chi ne garantirà la gestione e la sicurezza?
Malgrate non ha bisogno di rassicurazioni di facciata. Ha bisogno di interventi concreti. E subito: ormai è passato più di un anno dalle elezioni.
Cordialmente,
Chiara Frisco
Malgrate per Tutti