LECCO – Il professionista lecchese A. S. M. e una donna croata originaria di Pola, A. C., devono rispondere di circonvenzione di incapace per una vicenda legata a un notissimo imprenditore lecchese – morto nel 2022. Una storia da Promessi Sposi, “un matrimonio che non s’ha da fare” di manzoniana memoria: lui, ultraottantenne, vedovo dal 2005, contatta nel 2018 un’agenzia matrimoniale per risposarsi, conosce la settantenne originaria dell’ex Yugoslavia e inizia a convivere. Le attività industriali vengono passate alla figlia, ma l’imprenditore ha un ingente patrimonio, tra appartamenti nel Lecchese e al mare, e soldi: avrebbe – tra il 2019 e il 2021 – effettuato bonifici alla compagna per un ammontare superiore ai 300mila euro.
La vicenda è stata ripercorsa in aula sulla base delle indagini della Finanza di Lecco, scattate dopo la denuncia della figlia dell’imprenditore. Il matrimonio tra l’uomo e la compagna è stato bloccato pochi mesi prima della morte dell’anziano, con i dubbi sollevati dall’allora prevosto di Lecco don Davide Milani e dalla figlia del defunto; il Comune di Lecco fermò tutto. Dalle indagini della Finanza è anche emerso che una Mercedes Classe B venne ceduta nel 2021 dall’imprenditore per un valore di mille euro alla figlia della compagna e quest’ultima pochi mesi dopo l’avrebbe rivenduta per un valore di 18mila euro. Oggi la figlia dell’uomo, parte lesa nel processo e assistita dall’avvocato Stefano Pelizzari, ha ricostruito la vicenda, evidenziando alcune ipotesi di raggiro, nel processo davanti al giudice Paolo Salvatore.
I legali dei due imputati, l’avvocatessa Elisa Magnani per il professionista lecchese, e l’avvocato Massimiliano Iantorno per la compagna 70enne, hanno incalzato di domande la figlia dell’imprenditore per cercare di scagionare i propri assistiti.
Sono già state fissate altre udienze per sentire testimoni e l’esame dei due imputati.
RedGiu