LECCO – Colpo di scena al processo Metastasi: la seconda sezione della Cassazione presieduta dal giudice Piercamillo Davigo ha rimandato il procedimento in Appello chiedendo ai magistrati di valutare tra l’associazione mafiosa semplice o aggravata.
Accolte quindi le richieste della Procura generale contro Ernesto Palermo, Alessandro Nania e Claudio Bongarzone. La Corte tornerà così a pronunciarsi sui tre imputati che scelsero il rito abbreviato nell’inchiesta che nel 2014 portò in carcere l’allora sindaco dem di Valmadrera Marco Rusconi, oltre a Palermo, ex consigliere comunale di Lecco eletto col Partito democratico e docente in un istituto superiore di Morbegno. A Palermo vennero inflitti sei anni e otto mesi, tre anni e 4 mesi per l’imprenditore Claudio Bongarzone, assistito dall’avvocato Michele D’Agostino, quattro anni e 6 mesi nei confronti di Alessandro Nania, uomo ritenuto vicino al boss del clan Trovato.
La Cassazione ha preso in esame il ricorso della Procura generale la quale ha impugnato la sentenza d’Appello del 15 maggio 2016 contestando l’associazione mafiosa per i tre imputati. Reato che invece lo scorso 30 maggio in Appello è stato ribadito (con pene inasprite) per gli altri imputati andati a dibattimento. La V^ sezione della Corte d’Appello, presieduta dal giudice Pietro Carfagna, inflisse a Mario Trovato 15 anni e 6 mesi, dieci anni ad Antonino Romeo e Antonello Redaelli, nove anni e 9 mesi per Massimo Nasatti. A tutti e quattro è stata contestata l’associazione a delinquere.