MUSICA E SOGNI, UN MOSAICO
L’INCONTRO ALLA CASA SUL POZZO
TRA LA KORA E IL JAZZ LECCHESE

Ognuno di noi, piccoli esseri umani, ha un sogno. A volte nascosto nel nostro cuore, così nascosto che ci mettiamo anni per scovarlo, e altrettanti per cercare di raggiungerlo. Altre volte il sogno è chiaro davanti ai nostri occhi. E ci chiama e non possiamo fare altro che inseguirlo con tutte le nostre forze.

Kebba Sousso

Il sogno di Kebba, fin da bambino, è sempre stato quello di essere un musicista, di suonare quel suo strumento così strano che si chiama Kora e viene dall’Africa, come lui. Kebba suona da quando aveva sei anni. E da quando aveva sei anni, quando suona, è felice. Da quando aveva sei anni Kebba sa che la musica, e quello strumento che sembra una chitarra ma ha il suono che ricorda l’arpa, è l’amore della sua vita.

Sabato sera tutte le persone presenti al concerto hanno potuto vederla, palparla, ascoltarla, la felicità di Kebba. Era nei suoi occhi lucidi, nelle mani che si muovevano rapide sulle corde, nella sua voce che accompagnava la melodia. Quello di sabato 2 giugno, alla Casa sul Pozzo, è stato un incontro speciale costruito intorno a un musicista eccezionale, un giovane ragazzo gambiano arrivato un anno fa con il barcone, senza niente. A parte il suo sogno.

Io l’ho conosciuto l’estate scorsa, era nella mia classe di italiano livello A1. Ed è stata proprio l’estate scorsa che noi volontari di Lezioni al Campo abbiamo scoperto il suo talento. C’è stata una gita serale al S. Martino e Kebba si è portato la sua Kora, un ingombrante e insolito bagaglio. E lassù in cima, al tramonto, si è messo a suonare e ha incantato tutti. Da quel giorno l’abbiamo fatto suonare in tutte le occasioni possibili, finché Barbara, qualche mese fa, ha avuto un’intuizione che ci ha subito entusiasmati.

Musique Mosaique 1La musica, come lo sport, unisce e non ha barriere linguistiche o culturali. Ancora di più quando la musica diventa contaminazione. Strumenti diversi, generi diversi, stili diversi. È nato così l’incontro tra questo ragazzo africano con uno strumento strano, Kebba Susso, accompagnato dal percussionista Henry Camara, anche lui gambiano e ospite di un centro d’accoglienza, con un affermato suonatore di corno, Claudio Martini, e alcuni musicisti locali ben noti, come Lello Colombo (sax) e Luca Pedeferri (fisarmonica).

Barbara Ruggiero, ideatrice e curatrice dell’evento, ha seguito le numerose prove e le tappe che hanno portato al magico concerto di sabato, che abbiamo chiamato Musique Mosaique. Ed è stato un vero e proprio mosaico fatto di melodie e contaminazioni e improvvisazioni.

Lello ColomboPresenti in sala, tra il pubblico c’erano vari musicisti che nella seconda parte del concerto sono saliti sul palco, come Paola Colombo (flauto traverso) e Andrea Elia (congas), Stefano Tampellini (Sax), Fausto Tagliabue (tromba), Maurizio Dacco (batteria), Luigi Crippa (basso) e da Lione, Iyes Favier (trombone).

Ma c’è stato anche chi, da spettatore, non ha resistito al richiamo della musica e come in una vera e propria jam session si è alzato e si è unito al gruppo con un’improvvisazione totale, parlo dei musicisti Ivo di Cioccio e Francesco Ascolese, entrambi percussionisti.Una vera e propria orchestra, maestri del jazz, della musica classica e della tradizione africana.

Tutti così diversi, eppure così uguali. Tutti con quella luce particolare che hanno gli occhi quando stringi il tuo sogno tra le mani.

Alice Bianchi
Lezioni al Campo