‘NDRANGHETA AL NORD:
GIUDIZIO IMMEDIATO
PER I 37 DI “INSUBRIA”

operazione insubria video rosLECCO – A giudizio immediato i 37 indagati dell’indagine “Insubria” che avrebbe smantellato la locale di Calolziocorte oltre a quelle di Cermenate e di Fino Mornasco, e che a seguito degli appostamenti ha raccolto la testimonianza video di giuramento, documento unico nella storia dell’antimafia.

Il Gip del Tribunale di Milano, Simone Luerti, ha firmato il decreto di giudizio immediato dunque gli indagati compariranno di fronte alla corte già ad aprile. 17 gli imputati per cui l’ordinanza di custodia ipotizza l’associazione a delinquere di stampo mafioso nel territorio calolziese.

Il presunto padrino sarebbe Antonino Mercuri detto “Pizzicaferro” la cui difesa è stata assunta dall’avvocato Amedeo Rizza. Indicato quale stretto collaboratore del Mercuri, Antonio Mandaglio detto “Occhiazzi” verrà rappresentato dall’avvocato Giuliana Casti. Giovanni Marinaro sarà difeso dall’avvocato Marilena Guglielmana mentre l’avvocato Roberto Brambilla rappresenterà Giovanni Buttà.

L’avvocato d’ufficio Giuliana Scaccabarozzi è stato assegnato a Domenico Lamanna e Francesco Petrolo. Vi sono poi i tre fratelli Condò: Antonio si è affidato agli avvocati Cristian Malighetti e Sergio Colombo, Marco Condò all’avvocato Elisa Magnani, Ivan Condò agli avvocati Stefano Pellizzari e Alessandra Carsana.

Luca Mandaglio ha dato mandato agli avvocati Alvaro Andrea e Roberta Cantoni; l’avvocato Guido Contestabile rappresenterà invece Pietro Salvatore Valente e il nipote Nicholas Montagnese. Nipote e zio sono anche Antonino e Albano Panuccio, rappresentati dall’avvocato Paolo Camporini. L’avvocato Tiziana Bettega seguirà Bartolomeo Mandaglio; e ancora l’avvocato Marco Rigamonti rappresenterà Vittorio Varrone.

Il diciassettesimo imputato è il figlio minorenne di Pietro Salvatore Valente per il quale procederà il Tribunale dei minori.

Gli altri venti indagati farebbero parte delle locali comasche e le difese potrebbero chiedere il trasferimento del processo dal tribunale di Milano al foro di Como; medesima richiesta potrebbe venire avanzata dalle difese dei lecchesi, per i quali potrebbe venir riconosciuto competente il palazzo di giustizia di Lecco.