OLGINATE – La prima squadra della Serie Dr3 della Npo è riuscita a centrare, da neopromossa, il tabellone principale dei play off (uscendo contro Dalmine), archiviando la stagione 2024-25 con l’ultimo posto utile per entrare nelle migliori otto del campionato. Una corsa vissuta al limite, intensa, dura, vera. Adesso è tempo di bilanci ed è il momento, ovviamente, di analizzare la stagione stessa della squadra di Olginate. Con una intervista a coach Stefano Cattani.
Coach, che stagione è stata a livello personale?
“Una stagione durissima, ma tremendamente formativa e soddisfacente. Il salto dalla DR4 alla DR3 si è sentito tutto: più intensità, più strategia, più pressione. Ogni partita era una battaglia, e gestire tutto – allenamenti, preparazione, tensione emotiva – non è stato mai semplice. Ma è proprio lì che si cresce. È lì che si costruisce l’allenatore. E posso dirlo: questa stagione mi ha fatto fare un passo in avanti enorme, anche a livello personale. Centrare i playoff in queste condizioni è stato un traguardo che ci siamo sudati e meritati, fino all’ultima sirena”.
Ti aspettavi di più dal gruppo?
“Assolutamente no. Questi ragazzi sono stati incredibili. Abbiamo perso cinque giocatori rispetto alla scorsa stagione, siamo ripartiti da zero, con due innesti importanti come Motta (dalla DR1) e Mattavelli (dalla nostra Under 19). Eravamo una neopromossa, ma siamo riusciti a tenere testa a chiunque, guadagnandoci rispetto e risultati. Abbiamo conquistato i playoff, abbiamo giocato alla pari contro Dalmine. E questo dice tutto. Hanno dato tutto, e io non posso che ringraziarli”.
Come valuti il girone d’andata e quello di ritorno?
“È stata una stagione altalenante, senza dubbio. All’andata abbiamo mostrato qualità e personalità, ma al ritorno… abbiamo dovuto fare i conti con la realtà. Contro corazzate come Treviolo, Lecco e Dalmine ci siamo trovati in emergenza, tra infortuni e squalifiche. Volevamo combattere ad armi pari, ma il destino ci ha messo alla prova. Al di là delle difficoltà, quello che ci è mancato davvero è la continuità. E questo sarà il primo obiettivo su cui lavorare il prossimo anno: mentalità vincente, ogni singola settimana”.
Hai in squadra giocatori pronti per categorie superiori?
“Senza dubbio. Almeno un paio hanno le carte in regola per salire di livello. Ma sono convinto che tanti altri, con più costanza e fiducia nei propri mezzi, possano fare grandi cose. Olginate non è solo una squadra, è un progetto vero, una fucina di giovani. Il nostro obiettivo è dare loro strumenti e opportunità. Se qualcuno vorrà spiccare il volo, noi ci saremo. Ma sappiamo che qui hanno trovato una casa dove crescere e lottare per qualcosa di importante”.
Cosa salveresti da questa stagione? E cosa butteresti?
“Butto via il rammarico per alcune partite perse malamente. Potevamo puntare al sesto posto, e questo brucia. Ma salvo tutto il resto. Salvo questo gruppo, questi ragazzi, la loro fame, la loro serietà. È stata una stagione che resterà. Un’esperienza forte, vera, che ha segnato tutti noi. E che ci ha dato una base solida su cui costruire il futuro della NPO. Non siamo più una sorpresa. Siamo una realtà”.