COMO – Omicidio di Malcom Mazou Darga, condannato a 19 anni Haruna Guebre (in copertina). La sentenza è stata letta poco fa dal presidente della Corte d’Assise di Como Carlo Cecchetti, che ha tenuto conto della seminfermità, accertata dal perito nominato dal tribunale, non riconoscendo invece l’attenuante della provocazione.
Un’udienza – quella che si è svolta oggi in Corte d’Assise a Como, – carica di tensione e con il giovane imputato Haruna Guebre che ha reso spontanee dichiarazioni dicendo: “Non volevo uccidere”.
L’udienza si era aperta con al requisitoria del Pm Chiara Di Francesco che ha chiesto 26 anni di carcere per Guebre, 25 anni, imputato dell’omicidio di Malcom Mazou Darga, avvenuto il 29 agosto dello scorso anno alla stazione ferroviaria di Calolziocorte. Un delitto nato da futili motivi, come è emerso nel processo in Corte d’Assise di Como, e per questo il Pm Di Francesco ha chiesto l’aggravante per il 25enne, che – a suo giudizio – va ad annullare il vizio di mente rilevato attraverso la perizia psichiatrica disposta dal tribunale. Negate anche le attenuanti generiche per la fuga – pur per poco tempo, dopo l’omicidio.
Le parti civili si sono associate alla conclusioni dell’accusa, mentre la difesa di Haruna Guebre, le avvocatesse Ilaria e Marilena Guglielmana, ha puntato sulla perizia e sulle condizioni del 25enne, chiedendo il minimo della pena.
Il presidente della Corte d’Assise Carlo Cecchetti ha letto la sentenza poco dopo le 17 con la condanna a 19 anni di Haruna Guebre e un risarcimento per i genitori e le sorella della vittima di un milione.
RedGiu