LECCO – Oggi, 17 maggio, si celebra la Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Bifobia e la Transfobia, istituita per ricordare il giorno in cui, nel 1990, l’Organizzazione Mondiale della Sanità cancellò ufficialmente l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali. Un passo storico, ma a distanza di oltre trent’anni, l’Italia mostra ancora gravi ritardi sul fronte dei diritti e dell’inclusione delle persone LGBTQIA+.
Secondo i dati delle associazioni e degli osservatori indipendenti, la discriminazione in Italia rimane diffusa e strutturale. Giuseppe Lanzillotti, iscritto di Azione Lecco, sottolinea: “Le storie che emergono da nord a sud parlano chiaro: molti giovani vengono respinti, insultati o addirittura cacciati dalle proprie famiglie dopo aver fatto coming out. Proprio l’ambiente familiare, che dovrebbe essere rifugio e sostegno, spesso si trasforma nel primo luogo di emarginazione”.
Anche la scuola, che dovrebbe educare al rispetto, fatica a essere inclusiva. L’assenza di programmi specifici e il tabù su identità di genere e orientamento sessuale alimentano silenzio, vergogna e bullismo, soprattutto tra gli adolescenti. E la situazione non migliora nel mondo del lavoro, dove molti lavoratori LGBTQIA+ nascondono la propria identità per paura di discriminazioni, mentre per le persone transgender i pregiudizi sono ancora più marcati.
Neppure gli spazi pubblici sono esenti: manifestazioni d’affetto tra persone dello stesso sesso possono scatenare insulti o, nei casi peggiori, aggressioni fisiche. “Anche nelle grandi città, camminare mano nella mano può rappresentare un rischio concreto per la propria sicurezza”, denuncia Lanzillotti.
Sul piano politico, la risposta è ancora insufficiente. L’Italia manca di una legislazione specifica contro le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere, e questo vuoto normativo espone la comunità LGBTQIA+ a gravi vulnerabilità. Non a caso, il nostro Paese si colloca solo al 36° posto su 49 in Europa per la tutela dei diritti LGBTQIA+.
“La giornata del 17 maggio non deve essere solo una ricorrenza, ma un richiamo all’azione – conclude Lanzillotti –. Azione Lecco si impegna per un’Italia più inclusiva, dove la diversità sia riconosciuta come una ricchezza e ogni persona possa vivere senza paura e senza discriminazioni”.