IL LECCHESE FORMIGONI
NON E’ PIU’ GOVERNATORE.
IL TESTIMONE VA A MARONI

Le prime parole di Roberto Maroni da nuovo presidente della Regione Lombardia

MILANO – Roberto Maroni è stato proclamato ufficialmente presidente di Regione Lombardia dalla Corte d’Appello. Il passaggio di consegne tra il presidente uscente Roberto Formigoni e il nuovo presidente Roberto Maroni è avvenuto a Palazzo Lombardia, nell’atrio del nucleo NP. Formigoni ha consegnato a Maroni il campanellino, simbolo dell’autorità e del ruolo di presidente.

E con il governatore che se ne va, sembra quasi “sparire” la forte pattuglia lecchese presente da anni in regione. Alla fine sarà il solo assessore “esterno” Antonio Rossi a rappresentare il nostro territorio nel governo regionale: via il cognato di Formigoni Giulio Boscagli, sembra certo che “salterà” anche l’altro assessore De Capitani. Una mazzata per Lecco e la sua Provincia, che a questo punto chiedono grandi sforzi ai consiglieri eletti nella recente tornata alle urne: Mauro Piazza (Pdl), Raffaele Straniero del Pd e Antonello Formenti per la Lega.

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IL PASSAGGIO DI CONSEGNE – “Sono molto lieto e onorato – ha detto Formigoni – di passare a Roberto Maroni la responsabilità così importante di guidare una regione straordinaria come la Lombardia, che entrambi amiamo moltissimo. Condividiamo anche la grande stima per la nostra gente e la sua laboriosità. Conosciamo la passione delle nostre associazioni e delle nostre famiglie. Maroni ha intensamente desiderato di governare la Lombardia, si è assunto i suoi rischi e ha vinto la battaglia. A lui rivolgo i miei migliori auguri”.

FORMIGONI LASCIA A MARONI
PRIORITÀ A LAVORO E MACROR
EGIONE – “Con grande emozione – ha detto Maroni – assumo una responsabilità importante. Voglio continuare l’esperienza di buon governo di chi mi ha preceduto, valorizzare le eccellenze che ci sono e migliorare il lavoro svolto. Ho infatti l’ambizione di fare meglio”. Maroni – che ha ringraziato Formigoni e il segretario generale uscente Nicola Sanese, cui subentrerà Andrea Gibelli – ha annunciato che avrà una squadra di 14 assessori (7 uomini e 7 donne), che verrà insediata domani. “Da oggi – ha proseguito – sono al lavoro sulle tante urgenze che ci sono. La prima è il lavoro e la crisi economica”. A questo proposito Maroni ha ricordato di aver già incontrato i sindacati sul tema specifico della Cassa integrazione in deroga – strumento da lui stesso promosso da ministro -, che aiuta i lavoratori delle aziende in crisi, dato che i soldi stanziati per il 2013 per la Lombardia sono già finiti. “Ho incontrato il ministro Fornero – ha riferito Maroni – chiedendo di stanziare ulteriori fondi, ma mi ha risposto che i soldi non ci sono”.

SERVE GOVERNO A ROMA – Questo dunque il primo tema da affrontare, insieme a quello delle infrastrutture e della macroregione “necessaria per aumentare la capacità di intervenire sulle politiche nazionali”. Il presidente Maroni si è augurato a questo proposito che nasca presto a Roma un Governo con pieni poteri “che possa dunque essere un interlocutore al 100 per cento”.

SALA DEI 500 INTITOLATA A BIAGI – Maroni ha inoltre annunciato che domani, martedì 19 marzo, anniversario della morte di Marco Biagi, la Sala dei 500 di Palazzo Lombardia (la più grande e importante della sede regionale) sarà intitolata al giuslavorista ucciso dalla Brigate Rosse. Alla cerimonia, prevista alle 17, sono stati invitati tutti i consiglieri regionali. Maroni ha infine riferito di aver chiesto al presidente uscente del Consiglio regionale di convocare la prima seduta del Consiglio stesso per il prossimo 28 marzo.

(Lombardia Notizie)