PADRE LECCHESE ASSOLTO: NON ABUSO’ DELLA FIGLIA 15ENNE

tribunale lecco 8LECCO – Assolto un padre accusato di aver abusato sessualmente della figlia, all’epoca dei fatti minorenne. I giudici del Tribunale di Lecco, questa mattina, giovedì 7 maggio, hanno stabilito l’innocenza dell’uomo dopo che anche il Pm Cinzia Citterio ha chiesto per lui l’assoluzione. Il fatto non sussiste.

E’ questa la motivazione con cui i giudici l’hanno assolto dall’accusa di violenza sessuale sulla figlia. É toccato al Pubblico ministero Cinzia Citterio ripercorrere tutte le fasi salienti del processo e la complicata storia di questa famiglia. Il tribunale per i minorenni aveva disposto l’allontanamento della piccola per la situazione disagiata vissuta a casa: i genitori si stavano separando e oltre a una situazione di trascuratezza generale, la coppia aveva problemi legati alla tossicodipendenza.

La ragazzina 15enne, viene prima affidata a una comunità, poi a una famiglia e la segnalazione arriva dall’Asl tramite la scuola che frequenta. Infatti, dopo aver scritto un racconto sulla paura, in cui descriveva le molestie sessuali a opera del padre e del fratello, all’epoca anch’esso minorenne, le insegnanti decidono di denunciare l’accaduto. L’episodio, stando ai racconti e alla ricostruzione dei fatti, sarebbe avvenuto quando la bimba aveva 6-7 anni all’incirca.

Durante l’incidente probatorio sono stati sentiti diversi testi che, evidentemente, non hanno assistito direttamente, ma hanno potuto riferire ciò che ha raccontato loro la ragazza e hanno aiutato il collegio a conoscerla. “Certamente il quadro che emerge – ha sottolineato il Pm – è quello di una ragazza fragile che non ha avuto una vita facile e che con grande fatica ha accettato la separazione dei genitori”.

Il colpo di scena avviene quando proprio lei ha voluto fare delle ritrattazioni ed è il Pm a raccontare che proprio la ragazza aveva sporto denunciata perché era stata minacciata da qualcuno che voleva che ritrattasse la sua posizione. “Le minacce hanno sortito il loro effetto – ha detto in aula il Pubblico ministero –. A questo punto ci si è affidati ad un consulente che ha riassunto tutte le carte processuali e anche la personalità della vittima”. Il Pm nella sua arringa finale ha detto di nutrire forti dubbi su ciò che è successo in realtà e che è consapevole del fatto che la ragazza abbia subito forti traumi: ”le carte processuali non ci dicono che sia stata abusata, ma che sia stata maltrattata sì. Ritengo quindi che non sia il caso di accanirsi. Chiedo quindi l’assoluzione”. Assoluzione, quindi, concessa.