PAOLO TREZZI SUL CASO BIONE:
“LA FIRMA DEL SINDACO UN MERITO,
GHEZA-VALSECCHI ANELLO DEBOLE”

TREZZI PAOLO 2LECCO – Caro Direttore, sulla questione Bione c’è chi gode e augura che si affossi tutto. Anche il lavoro fatto fin qui. A me dar fuoco alla casa per poterci andare ad abitare tronfio mi pare resti una sciocchezza. E allora provo a rigirare su testa la moneta che tutti, han lucidato su croce.

Il rischio decisionale assunto dal Sindaco nel firmare un differimento per tenere aperto il Bione
davvero nessuno lo vede come merito?

Davvero i sacerdoti della politica, gli “sciacalli” per un voto, quelli che han distrutto tutta Lecco e non solo il Bione, quelli che han lasciato scuole senza manutenzione e più opere incompiute e allo sfascio che risultati, quelli che vogliono spendere decine di milioni di euro pubblici per comprar la sede di una banca in centro mica per sistemare il Bione. .. questa cosa non la vedono?

Davvero o solo per interessi d’elezione non vedono quella firma come, a fronte dell’empasse dirigenziale, l’unico atto possibile per mettere argine a quella burocrazia che si accartoccia, quella che, in questo caso, è sì “lacci e lacciuioli”, contro cui gli amministratori, in molti casi, si trovano a dover far fronte per un servizio, un Bene Comune?
Burocrazia di un Appalto che per motivazioni prevalentemente esterne all’Amministrazione della Città – e in parte in capo a funzionari – è slittato nel tempo. Bando che si è dovuto pure riscrivere e riverificare anche per norme cambiate in corsa e dirigenti tentennanti e troppa fiducia degli Assessori Gheza e Valsecchi negli stessi. Ed è qui che mi pare l’anello debole.

Stefano Gheza assessoreL’Assessore Gheza, in primis, inadeguato al ruolo, in silenzio malgrado “il bando è pronto da luglio”, e in questi mesi nemmeno un be!, una nota pubblica. E per 5 anni prima è stato pure peggio con l’Assessore “allo spot” Michele Tavola (Appello per Lecco) che non ha fatto niente. Ma niente davvero, cioè ha fatto danni.

Si porti a casa la continuità del Bione – anche grazie a quella firma – e poi lo si rispedisca a fare panchina altroveE non solo lui. La firma era l’unica strada. Altre non mi pare ce ne fossero e, altre, comunque, nessuno tantomeno l’opposizione, oggi gongolante davanti al principio d’incendio della casa, ha suggerito.

Poi è proprio da piromani politici avanzare ora la richiesta di dimissioni della Giunta perché questo vuol dire – non facciamo finta di non saperlo – mesi e mesi di commissariamento, mesi di campagna elettorale, nuove elezioni, tempi per formare la squadra e scrivere un nuovo Bando (non per comprare due pentole seppur con splendidi manici ricurvi), e poi ampie e nuove verifiche, votazioni, pubblicazione all’Abo per settimane, verifica e, forse, inizio lavori e attività.

Siam così certi davvero che il Bione vien pronto prima e – se ora dovesse chiudere – si ri-apre prima se si dimettesse la Giunta?
Meglio un aiuto che un fiammifero sulla benzina quando in gioco c’è il Bene Comune.
Ragionando di testa e non per una croce sulla scheda.

Il resto lo si vedrà poi, se serve.

Paolo Trezzi