PIRELLI E DI PALMA I NUOVI CHEF PER LISANDER E “DA GIOVANNINO”

MALGRATE – Due nuovi volti in cucina, simbolo dell’impegno per sviluppare sempre di più la ristorazione con una proposta di qualità: è questa la ricetta vincente che Fabio Dadati, proprietario dell’Hotel Promessi Sposi di Malgrate e Ceo di Lake Como East Side, intende offrire ai propri clienti.
A convincere appieno Dadati sono stati Roberto Pirelli, che sarà a capo della cucina del Lisander Restaurant, e Gaetano di Palma, alla guida di quella del Bistrot Da Giovannino.

“Vogliamo offrire ai nostri clienti un’esperienza sul territorio arricchita – ha spiegato Dadati -, completando il percorso nato nel 2017 con la rilevazione del vecchio Hotel Promessi Sposi e dello storico Ristorante Da Giovannino.
È importante dare un’opportunità ai giovani che, attraverso gli istituti del territorio, vengono a lavorare qui: il lavoro dello chef non è più solo cucinare per i clienti, ma quello di formare ragazzi che chiedono di crescere”.

A coadiuvare il lavoro di Dadati la moglie Sabrina Frigerio, che, sottolinea il Ceo, “è stata determinante nello sviluppo del lato architettonico degli interni insieme agli architetti ed ha una speciale attenzione al capitolo ristorazione”: per Frigerio, i due chef “sono l’anima pulsante dei nostri ristoranti e sono felice che siano con noi”.

Roberto Pirelli, palermitano classe 1974, ha un’esperienza di oltre 17 anni all’estero: dopo la gabetta iniziata a 13 anni come lavapiatti, appena diplomato ha iniziato un viaggio che lo ha portato nel 1994 in un resort a Zanzibar e in altre esperienze fuori dallo Stivale. Da segnalare l’esperienza, durante il servizio militare, nella cucina della nave-scuola Amerigo Vespucci.
Tornato in Italia nel 2000, Pirelli è passato a lavorare negli alberghi e ha poi aperto una serie di locali in Brianza e in Sicilia.
Ora ha accettato la sfida di Malgrate con entusiasmo: “Mi è subito piaciuta la filosofia del Lisander, il mio obiettivo è quello di far conoscere al territorio la mia cucina e il ristorante, conquistando la fiducia delle persone con la nostra motivazione”.
“Mi piace il mio lavoro – ha spiegato Pirelli – e intendo passare alle nuove leve la mia passione; credo che i giovani debbano maturarla già nelle scuole alberghiere, per questo sono importanti i feedback dei docenti e le opportunità che questi istituti offrono”.
Insieme a Dadati, lo chef ha poi evidenziato che il Lisander può ospitare 20 coperti, ma anche circa 60 persone in terrazza durante la stagione estiva: con la propria esperienza gestionale in contesti diversi, Pirelli confida di poter gestire al meglio questa strutturazione.

Gaetano di Palma, classe 1985, è originario della Costiera Amalfitana: dopo la gavetta e il diploma a Salerno si è trasferito sul Lario, dove ha iniziato a lavorare nel Grand Hotel di Villa Serbelloni a Bellagio, dove lo chef Ettore Bocchia gli ha “insegnato ad amare la cucina”.
Tra le esperienze principali, lo chef campano ha lavorato sulle navi da crociera, nell’hotel Ciasa Salares in Alta Badia, al Grand Hotel Caruso di Ravello e in un ristorante italiano in Danimarca.
Diventato padre e trasferitosi a Valmadrera nel 2018, di Palma ha scelto il Bistrot Da Giovannino: “Con Dadati ci siamo subito capiti – ha raccontato -, cercava uno chef di riferimento che potesse dare un timbro alla cucina di Giovannino ed ho accettato volentieri la sfida. A me non piace l’ambiente della cucina stellata, mi riconosco in una cucina tradizionale, semplice, con ottima materia prima ed è quello che voglio portare qui. Per me sarà una grande opportunità collaborare con persone più esperte e poter imparare da loro”.

Dadati ha infine evidenziato che i due chef “lavorano molto insieme anche se su due progetti differenti: il nostro obiettivo è di far passare un bel momento ai nostri clienti, renderle riconoscenti, non puntiamo a riconoscimenti ma a fare bene le cose secondo la nostra filosofia”. Gli fanno eco i due chef: “Per la migliore qualità stiamo cercando di fare una mappatura delle piccole aziende del territorio che facciano da fornitrici. Seguire la stagionalità degli alimenti ci permette di cambiare spesso menu e di garantire un prodotto fresco e di facile reperibilità”.

Michele Carenini