PRIMARIE LEGHISTE, COL 73%
SALVINI NON SFONDA A LECCO

LEGA NORD LECCOLECCO – Matteo Salvini vince con ampio margine anche a Lecco le primarie per la segreteria della Lega nord, tuttavia con risultati ben diversi da quelli attesi.

Il segretario uscente e grande favorito ottiene in provincia di Lecco il 73% dei consensi, ben 10 punti sotto il risultato finale, e pure cinque punti in meno dell’esito regionale (78%). Tra i 300 lecchesi che hanno raggiunto il seggio in corso Martiri una parte consistente – quantomeno rispetto al dato generale – ha quindi preferito Giovanni Fava, assessore al Pirellone e candidato della minoranza padana sostenuto da Umberto Bossi.

“Salvini rappresenta ora per il Nord, come per il resto del Paese, l’unica strada per ritrovare una giustizia sociale – commenta il segretario provinciale Flavio Nogara -. Oggi abbiamo delle priorità improcrastinabili, da affrontare immediatamente, come la disoccupazione, le pensioni, le normative che regolano il mondo del lavoro, l’immigrazione incontrollata, la difesa dei confini, la famiglia naturale da difendere e le nascite da incentivare con adeguate politiche sociali, la pressione fiscale attuale insopportabile, instabile, iniqua e complicata da sostituire con un’aliquota unica, stabile e semplice, la flat tax, un’impostazione di Europa da rivedere per portarla da un’Europa dei burocrati, delle banche e delle multinazionali ad un’Europa dei Popoli, delle Regioni, con l’obbiettivo di vedere affermato il sacro santo principio di autodeterminazione dei Popoli. Domenica prossima a Parma andremo al Congresso Federale per ufficializzare la conferma di Matteo Salvini quale Segretario Federale e verrà eletto il Consiglio Federale che vedrà tra i componenti anche il nostro lecchese Giulio De Capitani. Dopo questo appuntamento lavoreremo tutti uniti mettendo a disposizione tutte le nostre energie per il buon esito del referendum del 22 ottobre per l’Autonomia della Regione Lombardia”.

Così invece Salvini si  affermato nel resto del Paese: 87% in Piemonte e in Friuli, 76% in Emilia, 59% in Romagna, 81% in Trentino, 69% in Sud Tirolo, 95% in Umbria, 100% in Val d’Aosta, 95% in Liguria, 83% in Toscana e nelle Marche, 78% in Lombardia, 91% in Veneto.