GIÀ SPINE PER GATTINONI:
FALLISCE IL VOTO SU BONACINA
E IL DIALOGO È DA RICUCIRE

LECCO – Prima seduta del Consiglio comunale di Lecco, riunitosi a porte chiuse a causa dell’emergenza sanitaria e trasmesso via streaming su YouTube. Minoranze severe nel giudicare la campagna elettorale e la giunta Gattinoni, ma anche le prime mosse del sindaco. Tuttavia il primo contraccolpo politico alla nuova amministrazione è la non elezione di Francesca Bonacina alla carica di presidente del Consiglio comunale.

“Un terzo dei lecchesi non sono andati a votare, al secondo turno la distanza tra me e il mio sfidante è stata molto ridotta. La combinazione di questi due elementi, sebbene non pregiudichi l’efficacia del voto espresso, ci suggerisce un percorso di dialogo e di confronto non facile da costruire ma che è importante riaffermare” sono state le parole del sindaco Mauro Gattinoni nel suo discorso di esordio, dopo aver espresso il giuramento sulla Costituzione.

Una certa tensione, infatti, si è respirata durante tutta la seduta consiliare. “Toglievi immediatamente dalla testa che noi saremo il 21esimo seggio del centrosinistra – l’accigliato commento di Corrado Valsecchi -. Noi non faremo parte della maggioranza, noi saremo una spina nel fianco della maggioranza, ogni nostro voto dovrete sudarvelo. Una brava persona come Peppino, in virtù dei voti che ha ottenuto, avrebbe meritato di fare il sindaco. Capisco che ci abbia detestato quando abbiamo consigliato ai nostri elettori di votare Gattinoni ma si accorgerà presto che gli abbiamo solo fatto un regalo”.

Stoccate anche dal centrodestra, con Emilio Minuzzo (Lecco merita di più – Forza Italia) che ricorda i numeri del primo turno con una massima attribuita al professor Sartori: “Le elezioni non hanno nulla a che fare con la democrazia ma sono un semplice metodo per scegliere i capi”. Uno strascico, quello elettorale, destinato a non scomparire velocemente: “Verificheremo i rendiconti della campagna elettorale, che non è stata certo francescana – assicura Minuzzo e per quanto riguarda la collaborazione auspicata da Gattinoni evidenzia che – un gesto di distensione e apertura sarebbe potuto essere offrire la presidenza del Consiglio all’opposizione invece che organizzarsi alla chetichella”.

Minoranza che boccia anche la squadra scelta dal nuovo sindaco, senza risparmiare frecciatine all’assessore ai Lavori Pubblici. “Le nomine in giunta sembrano una dichiarazione di guerra nei confronti dell’opposizione, – afferma Filippo Boscagli – I segnali non sono buoni ma aspettiamo di vedervi all’opera”.

“Una piccola soddisfazione che ho è di aver preso più voti del sindaco quando ha vinto il secondo turno – sono le prime parole dello sconfitto Peppino Ciresa, che poi motiva la bocciatura di Francesca Bonacina -. Noi dell’opposizione non ce la sentiamo di dare il nostro voto al candidato del centrosinistra dopo una campagna così violenta e di odio. Mi è stato dato dell’omofobo, del razzista, del sovranista, sono anche stato definito un vecchio malato di alzheimer. Non ne abbia a male la consigliera Bonacina, che sicuramente è la persona che merita di più di ricoprire questo incarico, il mio è solo un atto politico. Saremo responsabili sulle azioni di sostegno al mondo del lavoro, del commercio e alle famiglie in difficoltà, ma saremo intransigenti nella nostra attività di opposizione”.

Tutta la minoranza, che pure ha espresso unanimemente apprezzamento nei confronti dell’ex assessora (“non c’è nessun pregiudizio nei suoi confronti: il suo passato non può che essere una garanzia” ha affermato Cinzia Bettega), ha condiviso l’opportunità di candidare un proprio esponente.

Né il primo turno di votazioni né il secondo sono giungi ad esito, pertanto l’elezione di Francesca Bonacina è stata rimandata alla seduta del 5 novembre con l’abbassamento della soglia di maggioranza richiesta.

Eletti invece i tre consiglieri che comporranno la commissione elettorale, che saranno Nicolò Paindelli, Giamperini Zamperini e Daniele Blaseotto.

Silvia Polvere