CALOLZIOCORTE – Una Protezione civile intercomunale per la Valle San Martino, a gestione condivisa tra i comuni, in cui sarà più semplice condividere strumentazioni e personale e che porterà vantaggi per partecipare ai bandi pubblici.
È questo, in estrema sintesi, il progetto approvato dalla Comunità Montana Lario Orientale – Valle San Martino, presentato ieri martedì 18 in commissione territorio a Calolzio.
In sostituzione del sindaco Marco Ghezzi, assente per motivi personali, il consigliere Fabio Pio Mastroberardino, rappresentante del Comune che ha sottoscritto la convenzione con la Comunità Montana: “Le protezioni civili dei comuni di Calolziocorte, Vercurago, Carenno, Erve, Monte Marenzo, Torre de’ Busi e Caprino Bergamasco avranno come sede formale quella della Comunità Montana a Galbiate, mentre la sede operativa centrale rimarrà quella calolziese, in corso Dante”.
“La Protezione civile intercomunale – ha proseguito Mastroberardino – potrà farsi carico unitamente dell’organizzazione e del supporto tecnico-amministrativo delle sette entità attualmente singole: grazie a questo progetto, la Comunità montana coprirà i costi delle assicurazioni per i volontari, che solo per Calolzio ad oggi ammontano a circa 1800 euro. Calolzio rientra nella convenzione con una copertura dei costi del 36% per il nuovo istituto generale, in proporzione sul 50% del numero degli abitanti e sul 50% della superficie territoriale, che si attesta al 53% per gli abitanti e quasi al 20% per la superficie”.
“Le singole protezioni civili conserveranno un’autonomia sul territorio: i vantaggi si vedranno nell’organizzazione condivisa, che non avrà più passaggi intermedi, maggiorazioni di costi e una facilità di gestione di eventuali azioni diffuse che coinvolgano più comuni”, ha concluso il consigliere.
In merito ai vantaggi sottolineati dal consigliere, è intervenuta la capogruppo di minoranza Sonia Mazzoleni, che ha chiesto, nel prossimo consiglio comunale, “che si quantifichi con precisione la cifra stimata per le assicurazioni dei volontari, perché mi risulta che sia inclusa anche la parte politica dei volontari e che i volontari abbiano massimali molto bassi”.
In generale, Mazzoleni ha evidenziato il fatto che “la collaborazione tra i gruppi comunali è già presente, come la sinergia tra i gruppi, non ci saranno benefici economici per Calolzio ma solo per gli altri comuni”.
“Ai volontari – ha continuato Mazzoleni – era stata presentata l’ipotesi di una convenzione, con la promessa di comunicare quando sarebbe stata presa la decisione, ma non è stato fatto; il sindaco, in una precedente riunione, aveva affermato che sarebbe stato necessario valutare bene le condizioni, perché economicamente parlando la convenzione è penalizzante per Calolzio. Inoltre oggi la Comunità montana interviene anche su comuni non presenti nella convenzione, in futuro prevedo che la Comunità montana ci possa far intervenire anche in questi comuni”.
Dal pubblico è poi intervenuto Pietro Perucchini, tra i fondatori della protezione civile calolziese, che insieme all’attuale coordinatore dell’ente calolziese Giancarlo Scaccabarozzi ha sottolineato il fatto che i pochi volontari, diminuiti sensibilmente negli ultimi anni, non fossero stati avvisati in anticipo della decisione presa, ma affermando che una maggiore e più efficiente collaborazione tra gli enti sia una cosa positiva.
Ai dubbi sullo spostamento di sedi e mezzi attualmente in uso hanno risposto l’assessore Cristina Valsecchi e il consigliere Marco Bonaiti, evidenziando che le sedi rimarranno in pratica le stesse e che l’unione sarà utile per unire le forze e dislocare i maniera più efficiente i mezzi in qualunque situazione, aiutando così i comuni più piccoli e contrastando proprio il fenomeno della diminuzione dei volontari.
La consigliera di minoranza Wilna De Flumeri, insieme al suo schieramento, ha poi affermato di voler interloquire direttamente con il sindaco, “autorità legale per la protezione civile e suo primo rappresentante, per ricevere risposte dirette”; inoltre ha affermato che si sarebbero dovuti informare in anticipo i volontari, con una riunione di spiegazione insieme ai responsabili dei gruppi.
Per la capogruppo Silvia Mazzoleni, in chiusura, “il gruppo intercomunale nella pratica esiste già con una collaborazione tra gli enti comunali funzionante, mentre la convenzione disciplina altre dinamiche”; la discussione si sposterà quindi al prossimo consiglio comunale, dove la minoranza ha intenzione di interpellare direttamente il sindaco sulle questioni poste e sull’utilità della misura.
Michele Carenini