QUANDO IL DIVIETO E’ DI FAR
DUE TIRI… IN PARETE

nibbio resinelliPIANI DEI RESINELLI – “Proprietà privata. Divieto d’accesso”. Non si tratta di una modifica alla viabilità ma di un cartello apposto al Corno del Nibbio, una tra le più belle e famose falesie del lecchese (e anche una delle poche estive…) e lungo il breve sentiero necessario a raggiungerlo.

Tutti gli scalatori sanno che può succedere che alcune zone di arrampicata vengano “chiuse” per motivi di sicurezza a seguito di crolli o altri eventi che rendono pericolosa l’attività, come è successo qualche settimana fa allo Zucco Angelone.

Ma qui la situazione è molto diversa: il veto di frequentare la falesia sembra infatti frutto di un estenuante braccio di ferro tra la Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino e la famiglia Ponziani, da moltissimo tempo proprietaria del terreno su cui sorge l’imponente parete. Durante le fasi iniziali del progetto di riqualificazione delle falesie lecchesi (leggi qui e qui), anche per le pareti del Nibbio e per il sentiero per raggiungerlo erano stati stanziati 60mila euro.

Le sorelle Ponziani avrebbero allora pensato di cogliere l’occasione per vendere l’area, così da rendere quello che di fatto è un bene pubblico davvero tale, e così da liberarsi da ogni responsabilità. La cifra proposta dalla Comunità Montana era di 6.300 euro, ma secondo la valutazione delle Ponziani, elaborata con la consulenza di alcuni tecnici, il valore minimo dell’operazione non poteva scendere sotto i trentamila. La famiglia ha così deciso di coinvolgere come consulente Fabio Palma – presidente del Gruppo Ragni – in quanto esperto, dal momento che il club lecchese non era stato interpellato nella strutturazione del progetto. Il rappresentante dei maglioni rossi sostiene di aver solo cercato di mediare tra le due parti, ma senza risultato.

L’epilogo della faccenda al momento è ben rappresentato dai cartelli, che secondo le sorelle Ponziani sarebbero solo un modo, suggerito peraltro dai propri legali, per tutelarsi. In realtà i divieti non hanno intimorito gli arrampicatori lecchesi e nemmeno i turisti, che lo scorso week end sono andati come al solito “a far due tiri al Nibbio”.

L’unica cosa che forse li può fermare è il meteo di questi giorni…