DA QUI LECCO LIBERA CRITICHE
SULLA GESTIONE DEL BANDO
PER LA PIZZERIA DELLA LEGALITA’

LECCO –  “Non si può pensare di cominciare WALLSTREET - QUI LECCO LIBERA (8)a coinvolgere la cittadinanza a venti giorni dalla scadenza del bando e poi dire che il territorio è ‘impreparato’ e non è in grado di cogliere un’occasione”.

Così Qui Lecco Libera ha denunciato, venerdì 27 febbraio, la cattiva gestione del bando “Saperi e Sapori della legalità” relativo alla riqualificazione della Pizzeria Wall Street, che il prossimo 20 marzo rischia di andare deserto. Proprio di fronte al bene confiscato alla mafia nel lontano 1994, è stato presentato un corposo dossier che ripercorre la storia del locale dove il clan Trovato decise numerosi omicidi. Corrado Conti ha velocemente ricostruito le sei proposte di riqualificazione avanzate nel corso di ventun anni e approfondite nello scritto: da quella per gli alloggi per la polizia, avanzata nel 1999 da l’allora Prefetto Marcellino, alla sede dei Vigili del Fuoco nel 2000, da Down Street, spazio di aggregazione polifunzionale per soggetti emarginati, ideato dall’assessore alle Politiche sociali Carlo Invernizzi, arrivando agli appartamenti dell’Aler per giovani e anziani e poi agli archivi della Prefettura. Tra ritardi, degrado della struttura, e costi di ristrutturazione ‘gonfiati’ si è arrivati infine all’attuale progetto della “Pizzeria della Legalità”, un’attività commerciale in cui l’ALER prevede 164 coperti, ma anche spazio per attività culturali decise ‘di concerto con l’Amministrazione Comunale’.

UWALLSTREET - QUI LECCO LIBERA (2)na specifica contro cui Lecco Libera protesta con forza: «Nella relazione fatta da procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, Metastasi è citata tra i casi emblematici di mafia al Nord e non se ne parlerà mai nella “Pizzeria della Legalità” finché questa non sarà intellettualmente indipendente dal comune, al di là della bandiera politica» ha infatti affermato Duccio Facchini. Un progetto di utilizzo, quello della pizzeria, che non ha mai entusiasmato l’associazione lecchese: «Questo luogo, per la sua importanza storica e simbolica , non va assegnato a caso, con superficialità: tuttavia dal limite della pizzeria, imposto dal bando, siamo partiti per avanzare una nostro contributo progettuale». Qui Lecco Libera ha dunque trasformato gli ‘ingredienti’ della pizza in ‘principi’, una mensa sociale, con riduzione del numero di posti previsti che rischierebbero di soffocare l’anima della nuova Wall Street: un centro di documentazione antimafia e uno sportello informativo antiracket e antiusura: «Pur non potendo partecipare direttamente, abbiamo lanciato queste idee e siamo disponibili a fornire il nostro materiale a chi volesse portare avanti questo progetto. Solo non capiamo perché dopo più di vent’anni adesso ci sia questa fretta di concludere.

Un’accelerazione che trova WALLSTREET - QUI LECCO LIBERA (4)sicuramente risposta nella necessità di finire per l’inizio di Expo o far bella figura in periodo elettorale, ma che non giustifica una tale superficialità: auspichiamo invece un allungamento dei  tempi di soli sei mesi, così da aprire un altro bando e coinvolgere, veramente, la cittadinanza, rinunciando tra l’altro al problematico finanziamento ricevuto da Unicredit Foundation, vista la vicenda di De Masi, vittima di usura bancaria, denunciata anche da Don Ciotti in visita a Lecco a novembre.»

Chiara Vassena