RACCONTO. ‘LE AVVENTURE DI MORSICONE’ DI CARLO VARESI, 48ª PUNTATA

Le avventure di Morsicone
di Carlo Varesi*

Quarantottesima puntata

Morsicone era stato molto colpito da quello che gli aveva detto Anna. In fondo, il gattone, si sentiva davvero un mago fatto e finito. Anche se era passato solo dalla scatola del Prestigiatore.

Non aveva capito bene la differenza tra i due ruoli. Anzi, non l’aveva capita affatto. Aveva fatto un calderone unico della realtà convincendosi che, ora, poteva manipolare la magia a suo piacimento.

Gli era stato detto che l’essere un mago poteva essere pericoloso. E un prestigiatore poteva essere pericoloso?
Ma lui era tutte e due le figure e nessun problema poteva sussistere.

Morsi, ora, voleva fare una cosa sola. Esercitare la professione di mago. Lo disse ad Anna e a questa si gelò il sangue. Sapeva benissimo che se il suo compagno si fosse lanciato in un’avvenuta del genere, sarebbe stata la fine. Per lui e per il loro rapporto di coppia.

La faina, capita al volo la situazione, disse a Morsi: ”Amore mio, ti organizzo io un qualcosa di grande, farai una bellissima figura!” Il gattone si convinse.

Anna aveva già in mente la location dove organizzare la serata del compagno. Era l’asilo di fianco a casa. E il pubblico sarebbe stato composto dai bambini dell’asilo stesso.

Doveva organizzare dei numeri per lo spettacolo del Morsicone. Ci pensò bene e mise insieme dei semplici giochi con le carte, i bicchieri, i fiori finti e i palloncini. Insomma, una cosa più che elementare.

A sera la Faina istruì il gattone sull’evento. E la cosa più tragica era che glielo aveva venduto come un numero di alta magia.

Morsicone, durante la spiegazione di quello che avrebbe dovuto fare, ebbe un piccolo dubbio che Anna lo stesse prendendo in giro. Ma questa lo rassicurò e lui si convinse.

Mancavano pochi giorni allo spettacolo e Morsi da un lato era contento di esibirsi davanti a dei bambini, mentre, da un altro, forse cominciava a capire il significato di prestigiatore e di  quello che era realmente un mago.

Era assorto in questi pensieri e Anna entrò improvvisamente. E la prima cosa che disse, rivolgendole la parola, fu: ”Ma non è che mi stai prendendo in giro? Ho la convinzione, quasi certezza, che mi stai illudendo”.

Anna all’inizio stette zitta. Poi disse: ”Facciamo una cosa. Fai il tuo spettacolo, vediamo come va e poi parliamo”. “Ok” concluse il Morsicone. Che avrebbe fatto lo spettacolo.

Arrivò la sera e Morsi si esibì nella sua perizia di prestigiatore. I bambini furono così entusiasti che esplosero tutta la gioia e l’allegria per Morsi. E, finito lo spettacolo, i bambini raggiunsero il Gattone e gli confessarono l’amore che avevano per lui. Con lui erano stati bene.

Morsi fu sorpreso e si sentì molto felice. Si era sentito amato e realizzato.

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Carlo Varesi vive a Uggiate Trevano (CO), dove si è trasferito anni fa, proveniente da Milano.
Ama scrivere, ha pubblicato due libri e vinto diversi concorsi letterari.

Le avventure di Morsicone è uno dei racconti dell’autore ambientati sul lago di Como.

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