RAPPORTO DRAGHI E OLIMPIADI DEI MESTIERI. DOVE È IL NOSTRO PAESE?

Valerio Ricciardelli

Siamo consapevoli, e lo abbiamo scritto anche con toni di preoccupazione, che l’Europa ha perso parte della sua competitività, soprattutto nel settore economico industriale, con particolare riferimento a quello che abbiamo chiamato il manufacturing avanzato, per ora nei confronti con gli Stati Uniti e la Cina, ma prevedendo che presto dovremo fare i conti anche con altri paesi.

La perdita di competitività dell’Europa incide drammaticamente sul nostro Paese, che è la seconda manifattura dopo la Germania, dove le nostre aziende industriali sono già in forte sofferenza per la mancanza di tecnici, con un mistmaching impressionante tra domanda e offerta di competenze e di professioni tecniche. Di tutto ciò scriviamo da tempo, ed è la ragione della pubblicazione di un saggio dal titolo: RICOSTRUIRE L’ISTRUZIONE TECNICA – Ultima chiamata per rimanere la seconda manifattura in Europa, salvare la nostra economia e preservare il nostro welfare.

Nello stesso tempo, Ursola Von Der Leyen ha incaricato Mario Draghi di produrre uno studio che indicasse ai 27 stati membri dell’UE quali piani strategici e operativi attivare perché tutto il continente europeo possa recuperare i suoi fattori competitivi nelle sfide con gli altri colossi, da cui dipende anche il nostro benessere.

Gli scorsi giorni, mentre il presidente Draghi presentava il suo rapporto di ben 400 pagine, con misure che prevedono sfide non facili da affrontare e sottolineava la grande importanza di colmare il gap della mancanza di competenze e quindi di tecnici, di cui ha bisogno non solo l’Italia ma tutta l’Europa a partire dalle industrie strategiche, a Lione in Francia si svolgeva la più grande competizione internazionale di competenze al mondo dei più svariati mestieri, tra cui quelli riguardanti il settore industriale.

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