I cinque quesiti referendari sono stati bocciati dai cittadini italiani, che con una affluenza bassissima hanno respinto in blocco un’agenda ideologica lontana dai problemi concreti del Paese. Il messaggio è inequivocabile: quando le élite progressiste tentano di imporre riforme strutturali su temi delicatissimi come lavoro, appalti e cittadinanza senza il consenso del popolo, il popolo risponde con il silenzio. E il silenzio, in democrazia, può essere la più potente forma di dissenso.
Hanno fallito i promotori, che hanno scambiato il referendum per un palco politico. Hanno fallito le sinistre, che hanno forzato su temi divisivi per rincorrere consensi ideologici. Gli italiani sono stanchi di campagne pretestuose: chiedono sicurezza, lavoro vero, difesa dei confini e rispetto della legalità. Non vogliono scorciatoie per la cittadinanza, né irrigidimenti dannosi sul mercato del lavoro.
L’Italia ha bisogno di riforme serie e condivise, non di battaglie ideologiche utili solo a qualche corrente di partito. Il risultato di oggi è un messaggio chiaro: gli italiani sanno distinguere tra chi lavora per il bene del Paese e cerca di utilizzare gli strumenti della democrazia per regolamenti di conti all’interno dei partiti di riferimento.
Alessandro Negri
Fratelli d’Italia