REFERENDUM COSTITUZIONALE/
LA LEGA MUOVE I PEZZI GROSSI,
ARRIVA L’EX MINISTRO CALDEROLI

calderoli-1LECCO – Dopo l’avvio del Comitato lecchese per il NO alla Riforma Costituzionale, costituito dai partiti e movimenti politici del centrodestra, ma aperto anche a forze civiche, amministratori pubblici, associazioni, sindacati e singoli cittadini, prosegue la mobilitazione della Lega Nord di Lecco per il NO alla riforma imposta dal premier Renzi, mettendo in atto le contromosse in vista del prossimo Referendum.

La Segreteria provinciale del Carroccio, in collaborazione con il senatore Paolo Arrigoni, già sindaco di Calolziocorte, con l’obiettivo di preparare militanti e sostenitori del Carroccio nel migliore dei modi al referendum costituzionale e per informare le comunità, gli amministratori ed i cittadini lecchesi circa le ragioni dell’opposizione ad una modifica della Costituzione che comprime gli spazi di democrazia senza rendere il sistema istituzionale né più efficiente né meno costoso, ha programmato a Lecco, nella serata di venerdì 23 settembre in sala Ticozzi alle 21, un incontro pubblico durante il quale Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, già correlatore nella prima fase del ddl costituzionale, spiegherà le ragioni del “NO alla Riforma Costituzionale”.

“Bisogna fermare la demagogia del premier Renzi che per ‘vendere’ questa riforma fa leva sull’unico argomento che ancora fa presa sui cittadini disaffezionati da una politica spesso corrotta e autoreferenziale, cioè la riduzione della spesa pubblica, ma sbandierando in ordine ai risparmi numeri falsi e senza alcun fondamento – intervengono il senatore Paolo Arrigoni e Flavio Nogara, segretario provinciale della Lega, che proseguono -. La Riforma Renzi-Boschi, scritta sotto dettatura del potere Esecutivo, che rompe l’equilibrio tra i poteri dello Stato minando la democrazia del nostro paese, centralista e lontana dalle istanze dei territori, che supera e viola il suffragio universale, che divide anziché unire, non può lasciare i cittadini indifferenti dinnanzi alla responsabilità di partecipare al referendum con consapevolezza per assumere una decisione così importante per l’interesse comune”.