Il mio nome è Andrea Gaddi, sono un ragazzo di 19 anni e frequento l’ultimo anno del Liceo Manzoni di Lecco. Sono uno dei molti che vive, studia e lavora nella mia amata Italia, che ho la fortuna e il privilegio di chiamare: “casa”.
Non sono un esperto di politica e non sono associato a nessun partito, ma sento la necessità di esprimere la mia opinione in merito al mio futuro e quello di tanti altri giovani.
Come altri ragazzi della mia generazione, coltivo la speranza di un futuro migliore, dove sia possibile costruire una famiglia con serenità ed avere una posizione lavorativa stabile.
Credo profondamente che questi obiettivi siano legati al buon funzionamento della nostra democrazia, una democrazia che sappia ascoltare, aiutare e assistere il singolo e la collettività.
Lo strumento che la nostra Costituzione ci mette a disposizione per esercitare la nostra sovranità popolare è il voto.
Purtroppo, in questi giorni che precedono il referendum, mi è capitato molto spesso di sentire considerazioni del tipo: “Non andrò a votare, tanto non cambia nulla!”.
Rinunciare al voto non è soltanto una scelta triste, che riflette sfiducia nel nostro sistema, ma è anche un falso mito che intendo sfatare.
Ogni cambiamento è fatto di tante piccole scelte individuali, nessuna voce da sola è in grado di cambiare le cose, ma milioni di voci unite possono costruire un futuro diverso.
Senza un lavoro stabile, moltissimi ragazzi italiani non potranno costruire un futuro, né personale né collettivo; è necessario avere contratti dignitosi per far ripartire la natalità, l’economia e la fiducia nel paese.
Nessuno chiede privilegi: vogliamo solo costruire una vita, qui, senza dover essere costretti a pianificarla altrove o arrangiarci con contratti a tempo determinato per sempre.
Il cambiamento che desideriamo non si realizzerà dall’oggi al domani, e non sarà privo di difficoltà, ma una cosa è certa, partirà da noi, cittadini e cittadine italiani di qualsiasi età, estrazione sociale, etnia, colore della pelle e orientamento politico.
Non voglio assolutamente dire ai lettori cosa votare, ognuno ha le proprie idee ed è necessario che esse siano ascoltate. Vi sto solo chiedendo di esserci, di contare e fare sentire la vostra voce per i futuri uomini e donne del domani.
Andrea Gaddi
un giovane italiano