LECCO – «Giunto, tra il tumulto di questi pensieri, alla porta di casa sua, ch’era in fondo al paesello, mise in fretta nella toppa la chiave, che già teneva in mano; aprì, entrò, richiuse diligentemente; e, ansioso di trovarsi in una compagnia fidata, chiamò subito – Perpetua! Perpetua!» (Alessandro Manzoni, Promessi Sposi, Cap. I).
Questo breve testo del Manzoni parla del ritorno a casa di don Abbondio dopo l’incontro con i Bravi; e nella dodicesima puntata della nostra rubrica Lecco Ieri & Oggi parleremo proprio della Chiesa di Olate, dedicata ai Santi Vitale e Valeria, che, dopo molte ipotesi, è stata accostata a quella del prete di campagna di cui parla l’autore.
La chiesa di Olate è stata costruita in diversi momenti e via via ampliata; i lavori sono cominciati nel Quattrocento e ha raggiunto la forma che troviamo nella nostra cartolina del 1919 soltanto nel 1765: questo sta a significare che la Chiesa della cartolina è la stessa che aveva visto Manzoni un centinaio di anni prima.
Tra le due foto vi sono alcune differenze significative: anche se il contesto in cui la chiesa è inserita è rimasto simile, si nota che questa ha subito delle ristrutturazioni e dei mutamenti profondi. Intanto il campanile cambia completamente modello, nella nostra cartolina il tetto del campanile è a cupola, mentre nella foto vediamo un campanile con tetto conico. Un’altra differenza significativa è dovuta all’ampliamento della navata principale, avvenuto nel 1934, che ha ripristinato la facciata originale in barocchetto. La canonica di don Abbondio che appare sulla sinistra è rimasta invariata.
A. G.
Cartoline d’epoca tratte da Gigi Amigoni, Antichi Borghi di Lecco nelle cartoline di inizio secolo, Calolziocorte, Amigoni G., 1996; foto di Lecconews.lc