RUBRICA/SULLE STRADE DI LECCO:
UGO BARTESAGHI IL SINDACO
TRA CATTOLICI E COMUNISTI

Nome della via: Via Ugo Bartesaghi.via-ugo-bartesaghi-cartina

Rione e posizione della via: Germanedo, via a fondo chiuso, traversa di via Cesura.

LECCO – Protagonista del XX episodio della rubrica ‘Sulle Strade di Lecco’ un personaggio lecchese che questa volta non è legato alla storia nazionale ma solo a quella del nostro territorio: Ugo Bartesaghi. Uno dei primi sindaci della nostra città dopo il crollo del regime fascista e la fine della guerra, fu tra i primi esponenti del cattolicesimo impegnato che si schierò con il Pci negli anni dello scontro aperto tra il primo partito di maggioranza e il primo di opposizione tentando per oltre vent’anni di risolvere il conflitto.

Ugo Bartesaghi nacque ad Erba nel 1920 e crebbe a Lecco. A 25 anni, dopo la laurea, entra nella Dc e nel 1946 inizia la sua carriera politica come consigliere comunale nell’appena restaurato comune di Lecco. Nel ’48 diventa sindaco di una giunta monocolore Dc e qui resta in attesa fino al 1955.

ugo-bartesaghiLecco deve molte cose a Bartesaghi, a partire dal “ponte Nuovo“, inaugurato dal suo successore, ma i cui lavori furono fatti partire proprio da lui; la costruzione delle prime case popolari e l’attuale sistema fognario della nostra città. Forse il fatto che lo ha reso più famoso è il suo intervento in aiuto delle popolazioni alluvionate del Polesine nel 1951, quando di notte partì insieme ad i pescatori per portare sul posto delle barche.

Nel 1953 è eletto per la prima volta in parlamento e mantiene anche la carica di sindaco. Proprio a Roma, in quegli anni, avvenne il fatto che avrebbe cambiato completamente la sua vita: nel 1954 venne votata l’adesione dell’Italia all’Unione Europea, un tradimento nei confronti dei principi federalisti che avevano mosso la vita politica di Bartesaghi.

La sua carriera imbocca allora lo scopo di trovare un punto di unione tra i due estremi e si avvicina al Pci tanto da candidarsi tra le sue fila nelle elezioni successive da cui prosegue la sua campagna di congiunzione delle due anime diametralmente opposte del parlamento italiano. Si toglierà la vita nel marzo del 1976 sul treno per Roma, che oramai per lui era diventata una seconda casa.

A.G.

Via Ugo Bartesaghi vista dall'imboccatura sita in via Cesura
Via Ugo Bartesaghi vista dall’imboccatura sita in via Cesura