SALA: ESORDIO MONDIALE
E LA SPERANZA DI STUPIRE.
“4° POSTO? IO FESTEGGIO”

LECCO – Il poliziotto di Casatenovo Tommaso Sala e i suoi colleghi dello slalom saranno gli ultimi al cancelletto di partenza nella rassegna iridata di sci alpino sui pendii francesi di Courchevel-Meribel. Spetterà di fatto a loro, i funamboli dei pali snodati, chiudere la 47esima edizione del mondiale d’oltralpe nell’ultima gara in calendario domenica 19 febbraio.

Undicesimo da esordiente alle olimpiadi di Pechino 2022, Sala attualmente numero dieci nella classifica mondiale di slalom, è consapevole di avere gli occhi puntati addosso anche se da costume non si lascia prendere dalla foga: “Certo è una bella responsabilità ma vivo il tutto in maniera assolutamente serena ed equilibrata”.

Sala, quest’anno ma anche nella scorsa stagione è arrivata una certa affidabilità solo una volta infatti non ha terminato la gara. Spesso nei quindici e la speranza di centrare il primo podio in carriera. E se arrivasse proprio nell’appuntamento più importante?
Non nego che ho le potenzialità per fare bene, tuttavia anche un quarto posto andrebbe bene. Lo so è la classica medaglia di legno a cui nessuno ambisce, io però andando controcorrente dico che un piazzamento così importante non lo butterei via. Perdere il bronzo magari anche di qualche piccolo centesimo non mi toglierebbe il sonno, credo che la vita vada oltre ai centesimi. Logico salire sul podio sarebbe il massimo ma ripeto vivo questa avventura con la massima serenità”.

Ha come migliori risultati in Coppa del Mondo un sesto e un ottavo posto; l’altro giorno Marta Bassino che in questa stagione non era mai riuscita a vincere in Coppa lo ha fatto ai mondiali. A te manca il podio, e se il tabù venisse esorcizzato come è accaduto alla ragazza?
Vi ringrazio dell’augurio, magari andasse in questa maniera. Adesso però devo concentrami a preparare al meglio la gara, non bisogna tralasciare nulla e vedremo come finirà”.

In molti, nonostante tu sia all’esordio ai mondiali, ritengono che tu possa essere la punta di diamante della squadra azzurra di slalom. Una bella pressione o no?
Non sono d’accordo. Anche Gross e Vinater possono fare bene ma questo non è un campionato italiano, bisogna misurarsi con gli stranieri. Poi una gara secca sfugge ad ogni pronostico non esistono favoriti”.

A 27 anni c’è ancora da imparare a livello tecnico?
Direi di sì, esistono sempre delle piccole sbavature da limare poi bisogna stare attenti alle novità, cercare di aggiornarsi a livello di materiali, stare ai tempi. In caso contrario è un attimo restare indietro. Ad esempio devo essere più preciso nell’evitare di calcare troppo sulla neve e ammortizzare eventuali rimbalzi dovuti a molteplici situazioni”.

Tommy, rispetto a tempi addietro la longevità dello sciatore si è innalzata al pari di ciò che accade in altri sport. Andare avanti altre tre o quattro stagioni?
Sinceramente non so, dipende dal fisico e non solo. Quantificare per quanto tempo farò ancora l’atleta è difficile. Vivrò serenamente decidendo anno con anno, poi dipende anche dagli stimoli e dalla voglia. Ribadisco ad oggi non so come rispondere”.

In futuro nei panni di allenatore?
“Anche qui direi che uso il copia incolla, come la precedente risposta”.

Alessandro Montanelli