SALVINI A LECCO: “NEGRINI UOMO GIUSTO ANCHE SE NON LEGHISTA. NON METTIAMO LE BANDIERINE”

SAMSUNG CSCLECCO – E’ arrivato puntuale, poco prima delle 18, in piazza Cermenati. Ha attraversato la folla lecchese firmando autografi, ma soprattutto posando in decine di selfie con i militanti e i fan. Poi Matteo Salvini, venuto a Lecco per sostenere la campagna alle Comunali di Alberto Negrini, ha arringato la folla in piazza Cermenati, proprio sotto il campanile della Basilica di San Nicolò. Centinaia i militanti, ma anche tanti i curiosi, che hanno affollato la piazza grazie anche all’ausilio dei militanti giunti pure con i pullman da fuori città. Senza però riuscire a riempirla tutta.

“Lecco per la Lega nord è molto importante – spiega il segretario nazionale – vogliamo tornare a governare, visto che è una città con grandi potenziali, ma ultimamente si sta spegnendo”. Anche se, per la prima volta, il Carroccio corre all’ombra del Resegone senza un candidato iscritto al partito. “Ma questo per noi non è assolutamente un problema, bensì una questione di responsabilità. Non vogliamo assolutamente mettere le bandierine, anche in Liguria ci siamo tirati indietro perché appoggiamo un buon candidato. Con Negrini si parla di temi concreti, per questo andiamo d’accordo”.

SAMSUNG CSCMentre l’ex parlamentare leghista Lorenzo Bodega non ha più la stima del segretario. “Prima faceva le battaglie con noi – tuona – ora ha scelto di correre sotto il simbolo di Alfano. Non ci spaventa, anzi puntiamo al ballottaggio per poi vincere lì”. Salvini snobba Mike Moffo, guru della comunicazione di Barack Obama ora testimonial nella campagna di Virginio Brivio, e l’inchiesta Metastasi, che ha visto l’attuale primo cittadino, nella veste di testimone, in tribunale una decina di giorni fa. “Contano i programmi e i voti, non gli esperti internazionali di comunicazione. Mentre le inchieste e i sospetti negli altri schieramenti non ci interessano, noi non usiamo queste cose per fare campagna elettorale”.

Sul palco, insieme a lui, Antonio Rossi. “A Lecco c’è tanto da fare e per questo abbiamo bisogno di persone concrete” afferma l’ex campione olimpico. E Negrini, sul palco, si lascia andare e arringa la folla con piglio diverso dal solito, come piace ai leghisti più puri, mettendo in disparte il suo solito aplomb che lo contraddistingue: “Vogliamo fare rivivere Lecco, perché ora è morta, ma può tornare bella come una volta. Ora puntiamo al ballottaggio e poi vinciamo”.

Intanto però in fondo alla piazza, tenuti lontani dalle forze dell’ordine, una quarantina di dissidenti hanno protestato pacificamente e intonato cori contro Salvini. “L’Europa non ha confini, siamo tutti clandestini” è uno striscione posizionato in piazza, da cui è nato un coro da stadio che però non è riuscito a coprire le parole del leader padano.

Fabio Landrini