SCI CLUB LECCO, PURE MOLTENI
ESORDISCE NEL GRANDE CIRCO
DELLA COPPA DEL MONDO

LECCO – Un altro figlio dello sci club Lecco ha avuto l’onore di esordire in coppa del mondo dopo i vari Sala, Melesi e Cazzaniga tanto per citare i più recenti: anche Nicolò Molteni, 23enne discesista di Cabiate ha debuttato tra i più bravi del pianeta nel Supergigante di Beaver Creek lo scorso 3 dicembre.

Due giorni dopo ecco il bis in libera, dove chiude la sua fatica al 41esimo posto, rispetto alla 45esima piazza conseguita nella gara d’esordio. Il sogno da bambino è stato quindi realizzato, anche se l’obiettivo raggiunto deve essere solo il primo importante tassello per un futuro a colori – come racconta via cavo, poche ore dopo il suo rientro in Italia lo stesso Molteni.

“Sono davvero felice, diciamo che però il difficile arriva da qui in avanti – in realtà già nel febbraio del 21 in Germania avrei potuto esordire, nel team Italia ci giocavamo l’ultimo posto disponibile io e Zazzi, fece meglio lui e io restai a guardare”.

Insomma da tempo sei inserito nel grande circo bianco di coppa del mondo, bisognava solo sapere aspettare…
“Si, le cose stanno in questi termini – lo scorso anno avevo fatto da apripista in coppa del mondo. Poi nella nuova stagione durante gli allenamenti in Colorado ebbi il privilegio, di vedere gli assi del discesismo internazionale – insomma è stato un avvicinamento graduale”.

Tecnicamente, come sei messo?
“Abbastanza bene anche se devo migliorare ancora in tantissime cose, essere più sveglio sui piani tanto per citare una lacuna – nulla sono giovane e bisognoso di maturate tanta esperienza la voglia di imparare, rubare i trucchi del mestiere non mi manca, vedremo”.

Dicevi di Paris, un esempio da seguire.
“Assolutamente ho avuto la fortuna di allenarmi con lui e tutto il gruppo azzurro Domenik, è un vero punto di riferimento”.

Alcuni addetti ai lavori, sono preoccupati – mancano dicono le nuove leve per rimpiazzare gli attuali leader della discesa italiana tu come la vedi?
“In effetti, non c’è in giro moltissimo – però bisogna dare tempo a giovani di crescere. Nelle discipline veloci, fenomeni esclusi è più difficile emergere io però sono fiducioso abbiamo i mezzi per risollevarci”.

Al di là dello sci si trattava della tua prima trasferta fuori dal vecchio continente; che cartolina hai portato da questo lungo viaggio?
“Beh in Canada avremmo dovuto correre a Lake Louise ma poi causa le cattive condizioni meteo le gare furono annullate. Niente, in questa trasferta dicevo visitammo il parco nazionale – bellissimo difficile da descrivere a parole. Durante gli spostamenti inoltre vedemmo molte alci, e dei panorami mozzafiato. Là è tutto più tranquillo, meno frenetico rispetto a noi”.

Una dedica particolare per questo debutto in Coppa del Mondo?
“Sicuramente ai miei genitori per i sacrifici fatti, a mio padre Michele che quando avevo soli tre anni a Bormio, mi mise gli sci ai piedi. Quindi a Vincenzo Tondale, forse il tecnico più importante della mia seppur breve carriera – ma anche a Carlo Riva e Pierfrancesco Dei Cas e ai tecnici del Cai Cantù, il mio primo sci club.  Grazie di cuore a tutti”.

Pronto dunque a toccare l’apice dello sci mondiale?
“Calma, sono solo ai primi passi mi auguro di una grande avventura – quindi piedi ben saldi a terra. Serve tanta umiltà per arrivare a certi traguardi, ma anche una serie di circostanze in cui tutto deve filare liscio – senza un pizzico di fortuna supportata da un grande lavoro, credetemi non si arriva da nessuna parte”.

Nelle due gare da te disputate te la sei comunque cavata bene, o sbaglio?
“In effetti non sono andato malaccio, in libera ero anche il più giovane al via e ho beccato 3” dal vincitore 4” li ho presi invece in supergigante. Una pista molto dura, difficile dove gli sci sbattevano ripeto – sono moderatamente soddisfatto di come è andata”.

Alessandro Montanelli