SCIOPERO MENSA, AD ACQUATE
LA MAGGIORANZA DEI GENITORI
ADERISCE ALLA PROTESTA

LECCO – Sono in molti ad aver aderito allo sciopero promosso dai genitori del “comitato mensa scolastica“. I rappresentanti avevano chiesto, tramite un volantino, di portare a casa per pranzo i propri figli invece che lasciarli a scuola, per dare un chiaro segnale del fatto che l’attuale gestione della mensa scolastica non piace.

Ieri, primo giorno di sciopero, alla scuola primaria di Acquate solo 63 bambini hanno usufruito del buono pasto, gli altri 130 hanno pranzato a casa. Oggi tre mamme in più hanno deciso di unirsi alla protesta, facendo salire il numero di scioperanti a 133.

“Siamo soddisfatti del numero di adesioni alla nostra iniziativa – commenta Barbara Ruggero, una delle rappresentanti del comitato -, considerando anche che alla scuola di Acquate è previsto un tempo pieno effettivo, dove la partecipazione alla mensa non è opzionale, e che a frequentarla sono per la maggior parte bambini i cui genitori lavorano tutto il giorno”. “Speriamo di aver dato un segnale importante – continua Ruggero -, intanto il 26 settembre è prevista una commissione consigliare alla quale noi parteciperemo portando le nostre proposte, ovvero il desiderio di un appalto di durata non troppo lunga (l’attuale è di 5 anni più uno di proroga), con più fornitori e non un solo monopolista e che sia diviso in più lotti per permettere un servizio mirato alla tipologia di utenti”.

Mancano ancora all’appello i dati relativi allo scipero nelle scuole di Germanedo e Belledo, ma dalla lettura di questi primi numeri sembra venire alla luce il fatto che la maggior parte dei genitori condivide con il “comitato mensa scolastica” il disappunto per la gestione delle mense per le quali pagano un buono pasto che raggiunge il costo di 6,02 euro al giorno.