ARCO DI TRENTO (TN) – Il mondo dell’alpinismo italiano è in lutto per la perdita di Cristian Brenna, climber di fama mondiale, guida alpina e membro dei Ragni di Lecco, che avrebbe compiuto 55 anni il prossimo 22 luglio. L’atleta ha perso la vita ieri sulla Cresta del Monte Biaina, nell’Alto Garda trentino.
L’incidente è avvenuto intorno a mezzogiorno, mentre Brenna era impegnato in un’escursione in mountain bike con un compagno a quota 1.350 metri. Durante una discesa ripida, ha perso il controllo del mezzo ed è precipitato sulle rocce sottostanti.
Il compagno ha immediatamente allertato i soccorsi, che sono giunti sul posto con l’elicottero del soccorso alpino, gli operatori della Stazione Riva del Garda del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Tione e i Vigili del fuoco. Purtroppo, nonostante i tempestivi tentativi di rianimazione, Brenna non ce l’ha fatta.
Nato a Bollate, in provincia di Milano, Cristian ha iniziato a dedicarsi all’arrampicata sportiva a quindici anni. Brenna si è affermato tra le stelle del movimento che ha visto l’arrampicata sportiva esplodere in Italia negli anni novanta.
Nel corso della sua carriera ha conquistato tre titoli di campione italiano lead e altrettante vittorie nella Coppa Italia lead. Dal 1991 è stato il leader della squadra azzurra di Coppa del Mondo, meriti che gli hanno aperto le porte delle Fiamme Gialle. Il suo miglior risultato internazionale è stato il secondo posto nella Coppa del Mondo del 1998, accompagnato da due bronzi nelle edizioni 1996 e 2000.
Dopo il ritiro dalle competizioni nel 2005, Brenna ha trovato una nuova dimensione nell’alpinismo d’alta quota, grazie anche alle amicizie profonde coltivate a Lecco, dove la passione per l’arrampicata in falesia e le competizioni lo hanno portato ad esplorare nuovi orizzonti. Entrato a far parte dei Ragni di Lecco, si è dedicato a spedizioni extraeuropee.
Nel 2005, in Pakistan con il progetto “UP-Project”, ha aperto la via “Up & Down” sullo scudo del Chogolisa (7665 metri), nel Karakorum, nei pressi del massiccio del Gasherbrum. Nel 2008 in Patagonia, terra cara ai maglioni rossi di Lecco, insieme a Hervé Barmasse ha scalato la parete nord inviolata del Cerro Piergiorgio con la via “La Routa de l’Hermano”.
Le Guide Alpine Italiane esprimono grande cordoglio e commozione per la scomparsa di Brenna: “Cristian è stato un interprete straordinario dell’arrampicata e dell’alpinismo italiani, e oltre ad essere Guida Alpina era soccorritore del SAGF (Soccorso Alpino della Guardia di Finanza) e allenatore della squadra nazionale della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana.
Nato a Bollate il 22 luglio 1970, aveva esordito nell’arrampicata sportiva da adolescente arrivando a conquistare titoli internazionali e firmando il primo 9a e 8b+ a vista realizzati da un italiano. Si è poi dedicato all’alpinismo esplorativo con salite indimenticabili come la prima salita alla Nordovest del Cerro Piergiorgio in Patagonia, realizzata nel 2008 insieme alla Guida Alpina Hervé Barmasse.
La sua scomparsa lascia un vuoto enorme tra i colleghi, gli amici, i compagni di cordata e tutti coloro che in lui hanno trovato un punto di riferimento umano e professionale.
Ciao Cristian, ci mancherai”.