SCONTRO SULLA LECCO-BERGAMO.
NCD “L’ENNESIMA INCOMPIUTA?”
PD “SIA IN CARICO ALLA REGIONE”

Filippo Boscagli 2 NCD Nuovo centro destraLECCO – Sulla Lecco-Bergamo è scontro in consiglio comunale, impossibile la sintesi tra le posizioni di minoranze e maggioranza già dai lontanissimi ordini del giorno presentati.

Il primo, firmato dai consiglieri Filippo Boscagli (Ncd) e Cinzia Bettega (Lega nord), è nato “da un ordine del giorno ampiamente condiviso nel territorio ed è noto nei suoi aspetti tecnici, finanziari e progettuali. Il tema è centrale perché la Lecco-Bergamo è un’arteria vitale e fondamentale verso cui le istituzioni hanno tentato di investire. Chiediamo di far sì che la Lecco-Bergamo non diventi un’ennesima grande opera incompiuta perché serve alla città, al territorio e a chi abita nelle zone interessate. La richiesta è quella di sottoscrivere un documento con Provincia, Regione e con i parlamentari del nostro territorio per considerare questa variante come una priorità, così da superare criticità e trovare risorse per finire l’opera. In secondo luogo chiediamo di sollecitare il ministro Del Rio a completare il finanziamento del secondo lotto, infine vorremmo essere tenuti costantemente aggiornati sull’andamento dei lavori”.

Invochiamo un’unità di intenti e azioni per realizzare quest’opera – aggiunge Bettega – che deve essere posta al pari per dignità e valenza ad infrastrutture fondamentali per il nostro territorio come l’ospedale nuovo, il terzo ponte, la Lecco-Ballabio e l’attraversamento. Deve essere un impegno di tutti i soggetti e questo impegno deve essere assoluto e convinto, senza che le istituzioni si rimpallino le responsabilità”.

Vittorio Gattari Partito democraticoIl nostro ordine del giorno vuole sottolineare la disponibilità da parte del Comune di Lecco ad utilizzare i fondi del Patto per la Lombardia per la Lecco-Bergamo – chiosa il capogruppo Dem Vittorio Gattari – con però due sottolineature. Nella nostra testa una delle opere da realizzarsi con i fondi del patto per la Lombardia era il sottopasso pedonale di Chiuso, necessario, fondamentale e non più rinviabile per superare i disagi causati dalla chiusura del passaggio a livello. Questa è un’opera importante per la vita concreta dei cittadini e per il riassetto infrastrutturale e viabilistico di quell’area. Ha un valore di circa un milione di euro e quindi quantomeno questa cifra deve rimanere da subito nelle disponibilità del Comune. L’ultima riflessione è un po’ il filo rosso del mio discorso: crediamo sia necessario aprire una discussione sulla gestione della Lecco-Bergamo, che anche solo per il suo nome, non può non essere una strada di rilievo sovra-provinciale. È un’arteria fondamentale per il nostro territorio regionale se non nazionale, un’opera pubblica di cui noi pensiamo, come ho detto prima, dovrebbe farsi carico soprattutto Regione Lombardia, e che per tutti questi motivi dovrebbe essere ricondotta sotto un unico ente e tornare ad avere finalmente carattere nazionale, come fino a inizio anni 2000″.

Acceso il dibattito. A prendere la parola per primo Alberto Anghileri di Con sinistra cambia Lecco, che, facendo riferimento ai dati apparsi su Altreconomia la scorsa settimana, ha puntato l’attenzione su un elemento: “La Lecco-Bergamo è arrivata a costare 53 milioni al chilometro, ragioniamo su questa cosa. Non si può partire da un costo di 70 milioni e arrivare a 128 e tutto per costruire due chilometri e mezzo di strada e per gli altri 28 cosa ci vuole? Così si prendono in giro i cittadini”.

Giovanni ColomboAnche l’intervento del leghista Giovanni Colombo è stato particolarmente critico: “Un’opera si fa quando ci sono i soldi. Castelli che era andato al Cipe, aveva portato a casa i soldi per fare l’opera e questi soldi bastavano. Ma il progetto è stato giudicato un disastro da tutti quelli che lo hanno visto, non doveva essere fatto dagli uffici della Provincia e poi i disastri si sono susseguiti uno dietro l’altro e quando partirà il cantiere chissà quanti altri soldi ci vorranno. Io chiedo un atto di responsabilità: sleghiamo il sottopasso dal cantiere. Prima il sottopasso poi il resto”.

Per cercare una mediazione Appello per Lecco, la Sinistra e il M5s, hanno proposto il ritiro di entrambi gli ordini del giorno, con l’obiettivo di ripresentarne uno condiviso. Se Boscagli e Bettega avrebbero anche avallato questa possibilità, è stato netto il diniego di Gattari: “Il vostro è un ordine del giorno politico, noi siamo disponibili solo a valutare variazioni al nostro documento e basta”.

Bene, votatevelo da soli, allora” la replica della leghista Bettega. E in effetti così è stato: la mozione presentata dalle minoranze non è passata con otto voti a favore, 16 contrari e sei astenuti; mentre quella della maggioranza è stata approvata con 20 voti a favore e tre astensioni, Lega e Ncd hanno lasciato l’aula.

Manuela Valsecchi