SCUOLA/DESTINO ANCORA INCERTO
PER LE PRIME CLASSI RIONALI.
IN AULA LA RABBIA DEI GENITORI

consiglio comunale scuola 2LECCO – Un programma di lavoro largamente condiviso ma nessuna soluzione concreta è quello che è emerso dal consiglio comunale straordinario convocato per fare chiarezza su uno scottante tema di attualità: la scuola. Com’è noto infatti, c’è la possibilità che all’avvio del prossimo anno scolastico restino chiuse le porte di ben tre classi prime, quelle delle scuole di Malnago, Bonacina e Laorca. Questa incertezza ha scatenato l’agitazione delle famiglie dei 27 bambini iscritti a questi istituti, le quali si sono presentate  a palazzo Bovara assieme ad una rappresentanza del comitato costituito dai genitori degli alunni della scuola di Chiuso in cerca di risposte.

Salvatore Rizzolino assessorePer delineare lo stato dell’arte sono intervenute innanzitutto le due figure di riferimento in materia per il Comune e lo Stato – gli enti che concorrono all’erogazione del servizio – l’assessore comunale all’Istruzione, formazione, università e ricerca Salvatore Rizzolino e il provveditore agli studi Luca Volonté. L’assessore spiega la situazione attuale della scuola lecchese prendendo in considerazioni tre livelli di analisi: “Il primo ci presenta un sistema scolastico fondato su quattro istituti comprensivi, all’interno dei quali è possibile constatare una certa disomogeneità numerica degli alunni e un complessivo sovradimensionamento, come dimostrano le attuali 15 aule vuote. La seconda considerazione riguarda la dotazione strutturale degli edifici scolastici cittadini, i quali costituiscono una rete fortemente disomogenea che a fronte di una buona dotazione di scuole ben articolate sul territorio, soffre anche di alcune criticità in ordine in particolare alla loro manutenzione. Il terzo punto da sottolineare riguarda il calo demografico: se i bambini nati a Lecco nel 2010 sono 422, quelli nati nel 2015 sono 359; a cui deve aggiungersi un calo della popolazione immigrata che dal 2012 al 2015 è scesa di 220 unità”.

luca-volontèSe Rizzolino ha presentato i limiti con cui l’amministrazione comunale deve fare i conti, Luca Volonté aggiunge quelli con cui deve confrontarsi il provveditorato come organo statale: “Lo stato interviene prendendo atto dei numeri delle iscrizioni: a monte dell’intervento statale sta la distribuzione delle iscrizioni decisa dalle famiglie. Da questa presa d’atto, applicando le norme generali nazionali, si determina il numero delle classi attivabili che è un numero variabile in virtù del fatto che ogni classe può avere un numero di allievi che va dai 15 ai 26, in certi casi meno ma comunque non sotto i dieci, e sempre tenendo conto del limite rappresentato dal numero delle classi in organico alla provincia”.

Virginio Brivio bis sindaco fascia 5Ad intervenire preso atto di queste relazioni è il sindaco Virginio Brivio che tiene in primo luogo a chiarire la situazione: “Questa seduta non ha lo scopo di decidere quali scuole salvare a settembre ma vuole porre una questione generale, continuare a ripetere bugie e inesattezze sulla vicenda non le faranno diventare verità. Le classi, se non partono, è perché non c’è un minimo numero di alunni. C’è un cambiamento che potrebbe riguardare la generalità delle iscrizioni delle città e la domanda di fondo è: sediamo l’emergenza volta a volta o cerchiamo di costruire un disegno con un minimo di razionalizzazione? Dobbiamo tenere conto di tre fattori: numeri, strutture e offerta formativa, da questo punto di partenza quello che propongo è di continuare il discorso di confronto con tutte le componenti scolastiche e con il coinvolgimento della più ampia cittadinanza, tenendo però conto del fatto che se una barca è in mezzo al mare, non ha un vela e non soffia un po’ di vento, potrà difficilmente navigare. La giunta si impegna ad elaborare una o più ipotesi di revisione dell’attuale sistema scolastico, che verranno sottoposte al consiglio comunale entro luglio, per poi prendere una decisione finale ad ottobre 2016”.

chiuso non chiudeCritica la minoranza di Lega Nord con Cinzia Bettega: “Quello che è stato detto questa sera è anche vero ma non è abbastanza per i genitori presenti, se erano necessarie delle valutazioni sui plessi scolastici non bisognava aspettare marzo 2016 per informarli. E non si può parlare di fraintendimento perché non può essere che tutta questa gente, sia gente che fraintende. I genitori devono sapere che tipo di soluzione proponete: la mensa col doppio turno forse? Ma questa è una proposta dignitosa?” Anche Filippo Boscagli di Ncd esprime perplessità sul modo in cui è stata gestita la vicenda: “L’amministrazione al momento della chiusura delle iscrizioni avrebbe dovuto dire che nessuna scuola comunale sarebbe stata chiusa senza che questo fosse stato programmato insieme all’amministrazione. Avrebbe dovuto dire ‘Per me Comune è una priorità assoluta che queste classi esistano’. Fino adesso nessuno della maggioranza si era espresso sul fatto che l’apertura di queste classe prima fosse una priorità per l’amministrazione”.

genitori consiglio comunale scuolaMa i più agguerriti sono sembrati proprio i genitori intervenuti: una persona dal pubblico – contro il regolamento del consiglio comunale – ha interrotto un intervento della consigliera del Pd Sanserverino con un sonoro “Basta”, mentre i genitori della scuola di Chiuso hanno discusso animatamente con il consigliere di maggioranza Andrea Frigerio. “Nella nostra scuola non manca niente, la struttura ha tutto e il numero di bambini c’è, è la scuola di Maggianico che non ha abbastanza iscritti, perché dovrebbero chiudere la nostra scuola? Forse perché a Maggianico ci abitano degli esponenti di maggioranza?” si chiede un papà.

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Intanto in aula il consiglio comunale con una forte maggioranza – 27 voti favorevoli su 30 – ha approvato l’ordine del giorno e quindi il piano di azione del sindaco, seppur integrato con alcune proposte delle minoranze Ncd, Lega e Forza Italia-Movimento 5 Stelle-Viva Lecco: la garanzia di mantenere la disponibilità di far partire una prima a Bonacina, Laorca o Malnago se venisse raggiunto il numero minimo e porsi come obiettivo politico l’attivazione di quante prime classi possibili nel prossimo anno. Unico schierato contro è Alberto Anghileri di Sinistra cambia Lecco, che giudica anche quest’ultimo emendamento proposto da Parolari un “emendamento da democristiano”.

 

Manuela Valsecchi