PER LA SETTIMANA DEL GLAUCOMA
VISITE GRATUITE IL 12 E 17 MARZO

DISABILI SENSORIALI CIECHI libro brailleLECCO – La sezione territoriale di Lecco dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in collaborazione con la realtà ad essa collegata, l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (I.A.P.B.), e la Casa di Cura Lecco “Beato Luigi Talamoni” si sono alleate in occasione della settimana mondiale del glaucoma, che quest’anno si svolgerà dall’11 al 18 marzo. “La vista è un dono tanto prezioso, che non dobbiamo mai permetterci di trascurarlo!”, spiegano.

Grazie alla disponibilità e sensibilità della Direzione Amministrativa e Sanitaria della “Beato Luigi Talamoni” e dell’equipe oculistica guidata dal primario dr. Sandro Vergani, l’Unione Italiana Ciechi di Lecco invita i cittadini della provincia a sottoporsi a un check-up oftalmico gratuito. 

Le visite gratuite, che si terranno presso la stessa Casa di Cura Lecco “Beato Luigi Talamoni” nei giorni 12 e 17 marzo dalle 9 alle 12,30, vanno prenotate dal 5 marzo al 9 marzo dalle 9 alle 12 alla segreteria della stessa direzione sanitaria fino ad esaurimento delle prenotazioni possibili (numero telefonico: 0341 274280). Al momento della prenotazione si riceveranno anche informazioni sull’orario e sul luogo da presentarsi.

Il glaucoma viene definito il killer silenzioso della vista ed è una delle cause più frequenti di cecità e ipovisione, ma è una malattia che può essere curata, se diagnosticata in tempo. È una malattia degenerativa quasi sempre bilaterale, che colpisce il nervo ottico e nella maggior parte dei casi è dovuto a un aumento della pressione interna dell’occhio, che causa nel tempo danni permanenti alla vista, accompagnati dal restringimento dello spazio, percepito dall’occhio senza muovere il capo, e dalle alterazioni del nervo ottico.

Una semplice visita oculistica attraverso la misurazione della pressione oculare può evitare conseguenze irreversibili.

Esistono diverse forme di glaucoma e le persone maggiormente a rischio sono gli ultra quarantenni, chi ha un’elevata miopia, i soggetti con familiarità e quelli che si sottopongono a terapie protratte con farmaci cortisonici.