SICCITÀ: COSÌ MUOIONO
I TORRENTI DELL’OGGIONESE

Gandaloglio Oggiono Bergamina

OGGIONO/MOLTENO – Da mesi nell’oggionese si assiste alla forte siccità che ha colpito anche i torrenti Bevera e Gandaloglio, ridotti ormai a un rigagnolo, se non addirittura a poche pozze d’acqua quasi stagnante. La mancanza di precipitazioni, che dura in pratica dallo scorso autunno, sta mettendo in forte sofferenza fiumi e torrenti, che sono al livello di morte biologica. Infatti nelle poche pozze si notano solo piccoli pesci, quasi agonizzanti, e poche altre forme di vita. Dei due torrenti si vede solo un piccolo rigagnolo sul fondo, quest’ultimo a volte cementificato dalle opere di ‘regimazione’ realizzate negli scorsi decenni, che hanno messo in ulteriore sofferenza i corsi d’acqua. Praticamente sia il torrente che Bevera – fin dalle sorgenti a Colle Brianza – che il Gandaloglio – sempre dalle sorgenti nella zona tra Galbiate e Ello – sono ridotti con pochissima acqua.

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” in queste ultime settimane ha monitorato la presenza di acqua nei torrenti. Commenta Roberto Fumagalli,  presidente del Circolo:  “Fino a due settimane fa il livello di acqua, da noi verificato nel Gandaloglio, nella zona tra Dolzago e Sirone, e nel Bevera, tra Castello Brianza e Molteno, era leggermente superiore, invece dai sopralluoghi che abbiamo eseguito in quest’ultimo fine settimana, abbiamo notato che in pratica i due torrenti trasportano pochissima acqua. In alcuni casi è maggiore l’apporto derivante da alcune tombinature comunali che non dai torrenti naturali veri e propri”.

Bevera Sirone Cavour

Prosegue Fumagalli: “La causa di tutto ciò è ovviamente da ricercarsi nella mancanza di precipitazioni, a sua volta causata dal riscaldamento globale, che va avanti ormai da troppi mesi. Ma questa può essere l’occasione per riflettere sul destino dei nostri corsi d’acqua, in particolare nei tratti in cui sono state realizzate opere di cementificazione degli argini, come avvenuto ad esempio sul Bevera a monte dell’abitato di Molteno, dove il torrente è stato ridotto ad un canale artificiale”.

“Oggi i due torrenti sono in quasi totale secca e quindi quasi privi di vita. Invece i corsi d’acqua sono fonte di vita per gli uomini e per altri animali e vegetali. La siccità li sta facendo morire, almeno questa diventi l’occasione per evitare di ripetere gli errori del passato, preservando la naturalità di fiumi e torrenti. Oltre a tutto questo, speriamo nelle prossime piogge” conclude il Circolo Ambiente.