SICUREZZA A CALOLZIO, LA POLITICA SI DIVIDE SUI PROVVEDIMENTI IN PROGRAMMA

CALOLZIOCORTE – Filtra soddisfazione dall’amministrazione comunale di Calolziocorte per gli esiti della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di ieri, relativo in particolare alle situazioni critiche all’interno del comune della Valle San Martino.

“Nella riunione di ieri – ha spiegato il sindaco Marco Ghezzi – si è deciso di comune accordo di effettuare una serie di interventi mirati sul territorio, che noi auspicavamo. Gli esiti sono stati sicuramente positivi, perché è stata presa in considerazione la preoccupazione dell’amministrazione comunale relativamente agli ultimi fatti di cronaca, quelli più gravi ma anche altri che hanno creato un senso di insicurezza nei cittadini”.

Ghezzi ha poi illustrato i prossimi passaggi: “È in programma un’azione coordinata di tutte le forze in campo per effettuare controlli mirati in aree particolari, secondo un’organizzazione che verrà condivisa tra i vari soggetti partecipanti. Queste azioni vengono definite “ad alto impatto” per la loro portata e attraverso controlli capillari intendono disincentivare soprattutto l’occupazione di certe aree da parte di chi effettua attività illegali e di chi ne usufruisce”.

“Il programma è assolutamente positivo, è una cosa che chiedevamo da anni; già domani si terrà un incontro tecnico per mettere in campo le azioni da sviluppare sul territorio”, ha commentato il sindaco.

Sottoscrive le dichiarazioni di Ghezzi l’assessore alla Sicurezza e alla Polizia Locale Luca Caremi: “Sono contento per le misure che si è deciso di mettere in campo, l’importante è che non si tratti di interventi spot ma che ci sia continuità nell’azione di controllo e repressione di questo genere di comportamenti”.

Una nota critica arriva invece da Diego Colosimo, del gruppo di opposizione Cambia Calolzio: “Rigettiamo l’idea di una città militarizzata ed evidenziamo che, nonostante il nuovo comando di polizia locale sia stato collocato in un punto nevralgico vicino alla stazione e nonostante le telecamere, qualcosa non sta funzionando.
Crediamo che molto sia dovuto alla mancanza di cura dell’amministrazione riguardo le politiche giovanili: molti giovani non hanno accesso a questi servizi, già ridotti, e di conseguenza vivono di strada. Lo si vede molto bene ad esempio nell’area delle case popolari, abbandonate a se stesse, dove ormai le gang si stanno concentrando in una situazione di disagio sociale e aumentano la conflittualità con la cittadinanza.
Le politiche giovanili sono state abbandonate negli anni e per noi è utile un ripensamento dei centri di aggregazione giovanile, nel segno dell’utilità che hanno avuto negli anni novanta in alcuni quartieri critici, riuscendo a canalizzare i ragazzi che avevano problematiche familiari in una logica civica sul territorio”.

Colosimo evidenzia un altro punto critico su cui intervenire: “Alcuni quartieri hanno bisogno di una riqualificazione urbana e funzionale. In particolare la zona della stazione e la parte sottostante, che non basta più così com’è stata pensata anni fa dall’allora sindaco Arrigoni, ma anche il lungolago, il Lavello nell’area del parco Adda, la zona della cartiera e soprattutto le stesse case popolari. Serve un forte investimento pubblico di riqualificazione urbana tale da rendere quegli spazi funzionali e più attinenti a un utilizzo da parte dei cittadini, quindi più sicure anche da un punto di vista della qualità urbana. Questo è un tema fondamentale per cui l’amministrazione deve chiedere con forza al Ministero degli Interni risorse mirate e puntuali per interventi di riqualificazione urbana; l’hanno fatto molte molte città italiane laddove ci sono periferie fuori controllo che hanno problematiche di delinquenza o disagio sociale, deve farlo anche Calolziocorte”.

Michele Carenini