SOCIAL ZOO. IL “BESTIARIO”
DI FACEBOOK, TWITTER & C.:
IV PUNTATA/IL BILIOSO

LECCO – Quarta puntata della nostra rubrica dedicata al magico mondo dei cosiddetti “social network” e soprattutto ai caratteristici personaggi che popolano i vari Facebook, Twitter e via socializzando.

> Tutti personaggi di “Social Zoo”

Questa settimana scopriamo una tipologia antipatica ma purtroppo frequente di “abitanti” della Rete: il bilioso, temibile figura raccontata dalla nostra esperta Basil.

IL BILIOSO  (Biliosus monochromaticus)

Segni particolari: è inverosimilmente arrabbiato con gran parte del mondo, al quale rinfaccia aspramente qualche mancanza nei confronti suoi o di qualche categoria socio/politica/religiosa in cui esso si identifica strenuamente. A differenza del Contestatore (vedi prima puntata) il Biliosus non porta argomentazioni, porta solo ed esclusivamente luoghi comuni e slogan preconfezionati, pescati in una sorta di file fisso creato ad hoc a seconda del branco politico/sociale/religioso a cui appartiene. A differenza del mondo delle altre specie, il mondo del B. Monochromaticus si divide nettamente e indiscutibilmente in due parti: chi appartiene al suo branco e il resto del mondo, cioè il Nemico. Il Nemico è per il Biliosus la causa indiscutibile di tutti i mali suoi e della società, dalle crisi diplomatiche internazionali al rubinetto di casa che perde.

 

Distribuzione: agli estremi di qualsiasi branco umano. Da poche battute in un qualsiasi suo intervento si riconosce con certezza assoluta da quale branco appartenga.

Spesso si riproduce con le stesse modalità del quassator replicans (v.puntata precedente), a cui è molto affine per la cronica carenza di logica e per la tetra passione per profezie e visioni vagamente apocalittiche.

 

Stile di vita e habitat: Occorre una disambigazione tra gli esemplari che si riconoscono normalmente in un comune ideale e il Biliosus: mentre individui che si riconoscono normalmente in un ideale comune sono mediamente consci dei motivi perchè vi si riconoscono e in grado di mantenere sia un certo legame con la realtà dei fatti che un pizzico di spirito critico, il Biliosus non ha nessuna di queste caratteristiche. Può appartenere ad un determinato branco perchè alcuni suoi conoscenti lo sono, perchè il leader che lo guida somiglia al primo moroso o perchè alcuni slogan a caso hanno colpito il suo immaginario. Una volta deciso che quello è il suo branco, la crescita dell’esemplare avverrà su due diramazioni: assimilazione acritica ed emulazione di qualsiasi cosa detta/fatta dal suo capobranco da una parte e odio sfrenato verso chiunque non sia del suo dall’altra. Alcuni ricercatori sostengono che questa monocromaticità di visioni sia data da un’atrofia di alcuni tipi di coni retinei avvenuta al momento dell’ingresso nel branco.

 

Interazione con altre specie: passionale e vagamente schizoide. Il Biliosus non pare esssere in grado di utilizzare qualche argomentazione logica, nemmeno di poter osservare oggettivamente qualche dato sensibile della realtà. Il suo mondo è un mondo in cui i dati della realtà sono irrilevanti rispetto all’ideologia del branco, un mondo mitologico, che sa di antiche epopee in cui indefessi eroi si battevano gagliardi contro un Terribile Nemico. Nell’interagire con altre specie quindi i punti di scollamento sono copiosi e un’interazione media ha lo stesso grado di sensatezza di un copione di Beckett. Se un esemplare di un’altra specie prova a riconnetterlo con la realtà portando alla sua attenzioni fatti concreti seguiti da un commento critico, il Biliosus ignorerà platealmente la prima e si scaglierà, sempre con frasi scelte a caso dal suo repertorio, sulla seconda. Se l’interlocutore del Biliosus lo porta unicamente davati a fatti concreti, semplici ed espressi in modo estremamente chiaro, il Biliosus semplicemente scompare. Si ipotizza che i neuroni del Biliosus, di fronte a un fatto attinente la realtà, vadano letteralmente in cortocircuito e abbiano una crisi di rigetto talmente forte da mettere il Biliosus momentaneamente fuori combattimento.

 

Salvaguardia della specie: questa è una delle specie che meno corre il rischio di estinzione, poiché la compattezza del branco e la negazione di tutto ciò che avviene al di fuori crea negli esemplari un fittizio ma efficacissimo senso di sicurezza, specialmente in periodi di crisi e incertezza.Questa specie però non sembra minimamente realizzare che questo suo comportamento non fa che deteriorare ulteriormente situazioni di tensione e lo porta a vivere in un pericoloso mondo parallelo dal quale prima o poi la realtà dei fatti lo farà forzatamente e spesso dolorosamente tornare.

Basil