TV. SOTTO LA LENTE DI ‘REPORT’ LA ONLUS DI MICHELA VITTORIA BRAMBILLA

CALOLZIOCORTE – Sotto la lente di Report, il programma d’inchiesta condotto da Sigfrido Ranucci, è finita anche la deputata calolziese Michela Vittoria Brambilla.

A far scattare l’inchiesta della giornalista Giulia Innocenzi sono state le spese anomale che ha registrato la Leidaa – Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, l’associazione no profit fondata dalla Brambilla a sostegno degli animali: l’ente ha dichiarato, per il 2023, ricavi per 1 milione e 400 mila euro, dei quali quasi 650mila euro da realtà pubbliche ed addirittura regioni. Questi fondi derivano però soprattutto da “Dalla parte degli animali“, il programma televisivo che Brambilla conduce dal 2017 su Rete 4 e che le ha procurato un ritorno di visibilità molto importante.

La trasmissione ha però anche una doppia valenza: finanziata dalla Mediaset durante la presidenza del Cavaliere, con l’arrivo del figlio Piersilvio la calolziese ha dovuto sborsare di tasca propria i 20mila euro a puntata che servono per proseguire con la messa in onda: soldi che la deputata avrebbe ottenuto proprio da sponsor ed enti, che finanziano anche la Leidaa.

L’associazione però registra anche una serie di spese dal totale perlomeno insolito per una onlus attiva nel campo dell’aiuto agli animali: ben 605mila euro di spese per servizi e oltre 410mila euro di spese per il personale.

Come dichiarato dall’esperto che, nel programma, si è occupato di esaminare i conti di Leidaa, gran parte delle spese sono del tutto superflue, o addirittura non sarebbero nemmeno consentite a una realtà di quel tipo: la sede è infatti in via Mozart a Milano, nel cosiddetto quadrilatero della moda, richiede un affitto superiore ai 3mila euro mensili, giudicato superfluo. Ma questa è solo la punta dell’iceberg dell’affaire Leidaa: a risaltare sono le spese che l’associazione avrebbe sostenuto a vario titolo per coprire attività private o addirittura politiche della Brambilla.

Manifestazioni e comizi della creazione politica della deputata, il Movimento Animalista vicino a Forza Italia di Silvio Berlusconi, per cui sono stati spesi oltre 10mila euro; riprese e scatti anche per eventi della campagna elettorale 2018 di Forza Italia Lecco, che sono stati successivamente cancellati dalle fatture intestate alla onlus con un laconico “servizi fotografici”; e ancora, bottiglie di vino da centinaia di euro, manutenzioni al giardino della villa di famiglia calolziese e soggiorni con cene ad hotel di lusso.

Altre fonti di finanziamento per le spese della deputata sono le donazioni e i lasciti che molti anziani, attratti dalle sue attività e dalla onlus, le lasciano anche indicando lei stessa come destinataria: case dal valore di centinaia di migliaia di euro sparse per l’Italia, conti in banca, cassette di sicurezza… Beni che queste persone credono di destinare alla tutela degli animali, ma che come testimoniato possono andare a finanziare tutt’altro.

RedCro