SPETTACOLI/TUTTI PAZZI
PER MARGHERITA DELLE STELLE

Margherita Hack teatro (2)LECCO – Secondo un antico aneddoto un astronomo camminava col naso all’insù per osservare i fenomeni celesti, e cadde in un pozzo. Un viandante passava di lì, sentì le sue grida e lo rimproverò: prima di guardare in alto, bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi! La storiella chiarisce il pensiero comune sugli scienziati che si occupano di spazi siderali e di remote galassie: sono scollegati dalla realtà, immersi in un vortice di numeri e astrazioni. Poi si pensa a lei, la “Marghe”, e tutto il paradigma si sconvolge. Margherita Hack, fiorentina doc, una forza della natura: parlata schietta, sempre energica, i modi un po’ bruschi conditi però da grandi sorrisi. “Ho vissuto tanto, mi è piaciuto tanto vivere, e non ho rimpianti”, diceva in una delle sue ultime interviste. Una scienziata delle stelle con il gusto sanguigno della realtà, con i piedi per terra, o preferibilmente a mollo nell’acqua o sui pedali, fino a ottant’anni suonati, quando in sella alla sua bicicletta percorse i cento chilometri della Trieste-Grado.

Laura Curino si è cimentata con questa figura di donna straordinaria, nello spettacolo Margherita Hack. Una stella infinita (da un’idea di Ivana Ferri, produzione Tangram Teatro, Torino). L’idea non è quella di imitarla, perché la “Marghe” è inimitabile, ma di cedere a lei la parola: la Curino infatti legge brani di interviste, per ricostruire il puzzle di una vita intensa, accompagnata da proiezioni, fotografie dallo spazio e alcuni disegni. Sulle note di due canzoni “cosmiche” (Felicità e Il Cielo) Lucio Dalla racconta: se tutte le stelle del cielo venissero giù, il cielo perderebbe i suoi occhi brillanti; forse le persone potrebbero volare lassù, ma allora il cuore della Terra smetterebbe di battere… Ecco, Margherita è riuscita a volare in cielo con la mente, senza abbandonare il palpito della Terra. Tutta la sua storia comincia alle porte di Firenze in via, neanche a farlo apposta, “Angolo delle Cento Stelle”. Il primo ricordo è legato al compagno di una vita, Aldo De Rosa, conosciuto nei giochi d’infanzia e poi diventato il marito-ombra fedele: lei esuberante e istintiva, lui posato e riflessivo, lei con gli occhi sempre al cielo, lui sui libri di letteratura, una “enciclopedia vivente”, un appoggio e un confronto continuo.

Margherita Hack teatro (1)La lunga vita della Hack (si è spenta a 91 anni, nel 2013) ha coinciso con le più importanti scoperte. “Quando ero bambina, l’universo era piccolo e tranquillo: non si sapeva nulla dei miliardi e miliardi di galassie o di buchi neri”. Piano piano si sono aperte delle “finestre” sulla conoscenza, e Margherita ha potuto affacciarsi e diventare protagonista. Due parole tornano a più riprese nello spettacolo della Curino: libertà e meraviglia. La Hack ha ricevuto un’educazione anti-convenzionale dai genitori (imbevuti di teosofia), che le insegnano il rispetto e la libertà, valori difficili durante il periodo cupo del regime. Quando l’amata professoressa di scienze è arrestata perché ebrea (e finisce suicida in carcere), Margherita diventa anti-fascista. Ma la sua vocazione alla tolleranza si manifesta anche nell’amore per ogni essere vivente: da qui deriva la scelta convinta di essere vegetariana e la denuncia contro l’orrore dei mattatoi e degli allevamenti intensivi. Si è spesa in prima linea nella difesa degli animali e fra le sue amicizie più intense ci sono la gatta Checca e il cane Dick, strappato a maltrattamenti di teppisti. Ma è stata anche ambientalista e paladina dei diritti delle donne e dei gay.

La ricerca scientifica è per lei la scoperta della bellezza, come quando un tempo in campagna apparivano migliaia di lucciole, e sembrava di “passeggiare nella Via Lattea”. Di “viaggi” nello spazio Margherita ne ha fatti molti, con i suoi studi fondamentali sulla spettroscopia stellare, ed è riuscita a farci sentire le stelle più vicine con la sua instancabile azione divulgatrice. Certamente alcune domande restano irrisolte: perché esiste l’energia, perché esiste l’universo, e che cosa sono lo spazio e il tempo? Per un’atea convinta come lei l’appello al Dio creatore è una risposta troppo facile. Pensare che tutto deriva da una “zuppa primordiale di particelle” crea stupore, una meraviglia che è alla base della scienza, che cerca di spiegare i fenomeni, in un processo di continuo avvicinamento. Con modestia Margherita afferma: “non ho fatto grandi scoperte: ho solo osservato quello che c’era già” e fra le grandi soddisfazioni c’è quella di aver reso lo sconosciuto Osservatorio di Trieste un polo importante di ricerca per l’astrofisica e la cosmologia.

All’improvviso la voce off di un extraterrestre, con tanto di moglie al seguito, interroga Margherita sulle condizioni attuali della Terra e della politica. Le risposte sono certamente risolute, nello spirito della Hack (“quaggiù ci stanno certi bischeri…“), ma l’intermezzo forse andrebbe collocato in forma più omogenea rispetto al resto del racconto. “Dove ti possiamo trovare, Margherita?”, chiede l’alieno. “Ovvio, fra le stelle!”.

Dopo gli applausi, la Curino ha ringraziato con la voce rotta dalla commozione Lecco e ha salutato il Teatro della Società, che ha ospitato tutti i passi della sua carriera, con questo augurio: “Questo meraviglioso teatro ora ha bisogno di un maquillage. Lo affido a voi, alle vostre “mani buone” di applausi, come dice Prospero alla fine della Tempesta: abbiatene cura e che ogni magia sia fatta per renderlo ancora più bello”. Si è conclusa così la stagione 2016-2017. Il prossimo 9 giugno si terrà lo spettacolo di teatro, danza e musica africana, Senza Sankara, presso la Casa del Pozzo (prenotazione obbligatoria).

Gilda Tentorio