SALA AL BARRO – La stazione ferroviaria di Sala al Barro si trova in uno stato di trascuratezza che sta creando disagi per i pendolari. Il principale problema riguarda la sala d’attesa, attualmente chiusa e inaccessibile ai pendolari, costretti ad affrontare il freddo intenso in inverno e il caldo soffocante in estate senza un riparo adeguato. Temperature rigide possono rendere scomoda l’attesa e aumentare il rischio di raffreddori o influenze, mentre il caldo estivo può causare disagi e affaticamento.
Al centro della questione vi è un comodato d’uso che, secondo RFI, sarebbe in mano al sindaco di Galbiate Piergiovanni Montanelli. Tuttavia, RFI sostiene che il primo cittadino non stia facendo nulla per affidare la sala d’attesa a terzi, motivo per cui le ferrovie si stanno muovendo per revocare l’accordo. Dal canto suo, Trenord si dichiara estranea alla vicenda, sottolineando che la stazione è sotto la gestione di RFI.
Il risultato? Un continuo rimpallo di responsabilità e una sala d’attesa chiusa con un lucchetto.
Un’eventuale soluzione potrebbe essere quella di garantire un’apertura e chiusura controllata della sala d’attesa, per evitare situazioni problematiche come quelle verificatesi in passato, quando alcune persone la utilizzavano come dormitorio.
Oltre alla questione della sala d’attesa, la stazione presenta anche un problema di pulizia: la presenza di spazzatura e il generale stato di abbandono danno l’impressione che nessuno se ne occupi regolarmente.
Infine, la stazione è priva di display informativi, lasciando i viaggiatori con il solo supporto di una voce automatica per orientarsi sugli arrivi e le partenze.
Nonostante Sala al Barro sia un centro abitato di dimensioni ridotte, la sua stazione ferroviaria rappresenta un servizio essenziale per i pendolari e dovrebbe essere trattata come tale. Urge quindi un intervento concreto per ripristinare condizioni dignitose e garantire un servizio efficiente agli utenti.
M. B.