TELERISCALDAMENTO: ‘RIFIUTI 0’
ELENCA “FALSITÀ E SPERGIURI
DI UN PROGETTO CHE PESERÀ
SULLA TARI DEGLI 87 COMUNI”

“Il teleriscaldamento, facciamo chiarezza”. Così titolava un volantino diffuso da Silea qualche anno fa ai cittadini. Invitiamo tutti a rileggerlo per constatare quanto vi fosse di veritiero (poco) e quanto di non veritiero, alla luce degli attuali fatti! Noi abbiamo sempre espresso parere fortemente negativo su questo progetto. Il mese scorso sono iniziati i lavori e non troviamo nulla per cui si possa esserne contenti, come invece si sono mostrati gli attori di questa vicenda e cioè i nostri amministratori locali ed i dirigenti di Silea.
Riassumiamo i punti da sempre contestati:

1) ASPETTO FINANZIARIO.
Silea ha sempre sostenuto che la rete di teleriscaldamento sarebbe stata a costo zero per i comuni soci. Invece, dopo una gara d’appalto tribulata (unica partecipante era la società “Varese risorse”, che aveva presentato un progetto non adeguato alle richieste), Silea è intervenuta modificando di fatto i contenuti della gara (a gara chiusa e non espletata), costituendo con il proponente una nuova società nella quale ha il 30% delle quote. Nell’asseverato presentato ai comuni e con il quale Silea ha ottenuto, nel 2018, l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti fino al 2025, è scritto: “la rete di teleriscaldamento deve essere realizzata mediante bando di gara e quindi senza l’utilizzo di risorse economiche della società dei comuni”. Tale asseverato è stato completamente disatteso, soprattutto nei conti economici.

Oggi troviamo invece Silea con una partecipazione sostanziosa, in una Società che ha avviato un investimento di molti milioni di euro (si parte da 24 milioni) ed in cui, quindi, tutti gli 87 comuni soci di Silea parteciperanno economicamente, mentre del servizio di teleriscaldamento ne usufruiranno solo i comuni di Lecco, Malgrate e Valmadrera. Ciò esporrà a rischi finanziari (ad esempio, nel caso in cui l’iniziativa non andasse a buon fine) anche i comuni che non avranno nessun beneficio (cioè, tutti gli altri 84 comuni della Provincia). Ma tant’è: alla fine, il bilancio di Silea ha come maggior entrata la Tari, quindi si può bene immaginare dove verranno attinti i soldi, nel caso ci siano imprevisti o non ci siano utili o si debba incentivare all’allaccio con tariffe favorevoli gli utenti dei tre comuni interessati.

2) ASPETTO IMPIANTISTICO/INQUINAMENTO.
Questo progetto di teleriscaldamento appartiene alla cosiddetta “terza generazione” di tali impianti. Distribuirà acqua surriscaldata, cioè con temperature sopra ai 100 °C. Oggi, anche in Italia, si stanno sperimentando invece sistemi di teleriscaldamento di “quinta generazione”, dove la temperatura del fluido distribuito è molto più bassa ed i sistemi sono pertanto molto più efficienti (per il secondo principio della termodinamica). Innanzitutto, l’utilizzo di acqua ad alta temperatura comporta dispersioni di calore nelle tubature, anche se ben coibentate (tra il 12 e il 15% di dispersione) e richiede una fonte di alimentazione con combustione (forno inceneritore o centrali a gas). Se, come si prometteva, il forno nel 2032 non brucerà più rifiuti, qualcos’altro dovrà bruciare per alimentare la suddetta rete. Nel progetto è inoltre prevista l’integrazione del calore del forno con caldaie a Metano, perché il calore del solo forno non sarà sufficiente. Tali caldaie verranno installate presso la sede di Silea. Se si eviteranno quindi emissioni a Lecco, ma le emissioni locali a Valmadrera e Civate aumenteranno, spostando quindi l’inquinamento su un bacino già interessato dai fumi dell’inceneritore. ll metano è inoltre un combustibile che produce CO2, da sostituire nei prossimi decenni in base alle direttive Europee, oltre che per i recenti problemi geo-politici. Le promesse di utilizzare il bio-gas che verrà prodotto ad Annone sono da verificare, sia perché il biogas è incentivato (per ora) solo se lo si vende per la rete di autotrasporto e sia per le quantità che potranno essere prodotte ad Annone, che ci sembrano di gran lunga insufficienti all’intero fabbisogno del teleriscaldamento.

Come ha fatto notare l’ex assessore all’ambiente di Valmadrera, con cui in passato abbiamo avuto confronti anche duri su queste tematiche, i nostri amministratori stanno compiendo scelte che di innovativo hanno ben poco. C’è seriamente il rischio di trovarsi, ad opera terminata, tra 7-8 anni, con un impianto già obsoleto, la cui riconversione potrebbe costare altri milioni di Euro. Ma evidentemente gli attuali – per noi inadeguati – amministratori non saranno probabilmente più in carica ad impianto finito, quindi non verranno chiamati a risponderne; anzi, saranno magari pronti alle critiche del caso!

Quello che invece si prospetta è che, sebbene tutti gli amministratori comunali e gli organi di Silea abbiano, fino a poche settimane fa, giurato e spergiurato (con atti formali) che il Forno di Valmadrera avrebbe cessato di bruciare rifiuti entro il 2032, con l’atto di indirizzo votato ed approvato da tutti gli amministratori presenti – ad eccezione di un comune contrario – il 3 Novembre 2022, si rimette tutto in discussione e si chiede di studiare diversi scenari sempre “….nel contesto della pianificazione regionale e nazionale in merito allo smaltimento dei rifiuti…”; cioè, in parole povere, propongono di poter continuare a bruciare rifiuti nel forno anche dopo il 2032, senza soluzione di continuità.

3) BENEFICI AI CITTADINI ALLACCIATI.
Il tanto decantato teleriscaldamento è un sistema centralizzato, che una volta installato obbliga tutti gli utenti ad acquistare il calore dall’unico fornitore di acqua calda. Chi si allaccerà, sostituendo la propria caldaia con lo scambiatore di calore del teleriscaldamento, si dovrà adattare ad un monopolio e non avrà, poi, alternative come oggi succede invece sul mercato del gas. Tutto dipenderà dalla tariffa applicata dal gestore. Se tale tariffa verrà tenuta bassa (sottocosto), finirà per gravare sulle spalle degli altri 84 comuni partecipanti in Silea, che non usufruiranno del teleriscaldamento.

Tanto per dare qualche numero, il bilancio del 2021 per Silea si è chiuso con un utile di € 5 milioni circa, “bilancio da urlo” hanno scritto alcuni quotidiani locali, con conseguenti festeggiamenti. Peccato che in tale bilancio, buona parte delle entrate sono garantite dalla TARI. Nella nostra provincia ci sono circa 100.000 famiglie. Dividendo l’utile di 5 milioni per le 100.000 famiglie, chiunque può capire che forse si poteva avere una tari di 50€ in meno a famiglia in media. Considerando anche i milioni di Euro che Silea ha in banca, accantonati negli anni scorsi, e quindi la non necessità di accantonarne altri, in un momento di bollette esagerate la riduzione della Tari poteva essere un’ottima opzione per i cittadini. Ma il teleriscaldamento ha i costi citati e i soldi bisognava procurarseli. Le urla ci dovevano essere, ma non per la contentezza!

Ci sarebbe tanto altro di cui parlare, come ad esempio delle clausole inserite nel contratto con Varese Risorse che prevedono la possibilità per Silea di acquisire tutto l’impianto o di vendere la propria partecipazione all’altro socio, opzioni che guardando ai project financing già sperimentati nella nostra regione non fanno ben presagire.

Vorremmo parlare ancora della questione dell’analisi epidemiologica, questione per noi non risolta.

Per il Teleriscaldamento si poteva e si doveva, eventualmente, fare molto meglio, progettando una rete alimentata seriamente da fonti rinnovabili e distribuzione di acqua a bassa temperatura (con pompe di calore negli edifici), un progetto con più efficienza e rivolto al futuro. Quello che si sta facendo è invece tutt’altro. Come dice una persona di riferimento per il nostro movimento, Rossano Ercolini: ad investire i soldi degli altri (i nostri) si fa alla svelta, soprattutto se poi non si è chiamati a dare spiegazioni.

Vigileremo su quanto accadrà e faremo tutto quanto ci sarà possibile, a tutela dell’ambiente e dei cittadini della Provincia di Lecco.

Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero