LECCO – In gergo giornalistico si dice che anticipare qualcosa di incerto è uguale a “bruciarlo”, ovvero far sì che la cosa non avvenga. E così dopo il nostro articolo che in apertura di consiglio comunale svelava la divisione interna al Pd lecchese riguardo all’atteso voto sul testamento biologico, come da copione, i numeri sono mutati. Ma la spaccatura c’è stata.
Alla fine la proposta portata avanti da Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco), e appoggiata da una minoranza dem, non è passata, anche se il partito di maggioranza avrebbe avuto i numeri per approvare il documento. Fatale l’astensione interna di Roberto Nigriello ed Elisa Corti, il cui voto a favore avrebbe reso ininfluente il parere contrario dei democratici Stefano Citterio, Alberto Colombo, Clara Fusi e Antonio Pattarini, sostenuti dagli alleati di Appello per Lecco (Gianluca Corti e Giorgio Gualzetti) e di Vivere Lecco (Dario Spreafico).
Vano dunque il voto del primo cittadino Virginio Brivio che ha dato man forte ad Anghileri insieme ai membri della minoranza Alberto Negrini e Massimo Riva (Movimento 5 stelle). Resta da capire se per il sindaco Brivio l’esito di questa sera sia davvero una sconfitta o una vittoria mascherata.
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