TRENORD PER ALTRI 10 ANNI.
FRAGOMELI: “RINCARI DEL 40%
SENZA TUTELE PER L’UTENZA”

MILANO – Nonostante i disservizi, le proteste dei pendolari, i rilievi dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e la direttiva dell’Unione Europea del 2007 – che obbliga, a partire dal 2024, la messa a gara dei servizi di trasporto pubblico locale – Regione Lombardia rinnova per altri 10 anni con un nuovo contratto a Trenord la gestione del servizio.

“Gli effetti di tale scelta – spiega Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale del Partito democratico – produrranno l’esplosione dei costi, che verranno soprattutto scaricati sull’utenza. La delibera regionale dello scorso 15 maggio stabilisce, infatti, che l’affidamento diretto prevederà un corrispettivo di 542 milioni di euro/anno, ovvero 97,2 milioni di euro in più rispetto al 2022. Un surplus non previsto a bilancio. L’ipotesi è che, per garantire il contratto con Trenord, si vada a intaccare il fondo per il trasporto pubblico locale. Nei documenti approvati dalla giunta regionale, inoltre, arriveranno incrementi fino al 40 per cento del prezzo dei biglietti, senza risparmiare gli abbonamenti tanto che per quelli relativi al sistema integrato sono previsti incrementi tra il 20 ed il 50%”.

La Regione è sempre in ritardo nell’organizzare il trasporto pubblico – prosegue Fragomeli – e dopo ben tre proroghe vincola per un altro decennio il servizio a Trenord, senza mettere al centro dell’attenzione chi lavora in questo ambito e ignorando che comunque successivamente si dovrà andare a gara

“Per questo, torneremo alla carica per far sì che venga rivista la legge 6/2012, il cui articolato è debole, e che vengano rafforzate le tutele dei lavoratori di tutto il settore ferroviario (attività collegate incluse) per il mantenimento dei livelli occupazionali e perché, qualsiasi scenario si verifichi, le condizioni contrattuali ed economiche permangano le medesime. È ancora più evidente – conclude il consigliere – che bocciare la mozione del PD che chiedeva un ripensamento sui termini della proroga, sia una forzatura di incredibile miopia, non degna dei livelli di servizio richiesti dalla locomotiva lombarda”