CALOLZIOCORTE – Pubblico delle grandi occasioni nella sala consiliare del Comune di Calolzio per l’assemblea organizzata dal neonato comitato “Insieme per una nuova Lecco-Bergamo”: il nuovo ente si è presentato al pubblico, sottolineando le sue funzioni di informare i cittadini sui problemi del progetto, indicare soluzioni alternative e tutelare cittadini e imprese. Ad aprire l’appuntamento la consigliera Anna Bruna Frigerio, che ha evidenziato il ruolo del gruppo di opposizione Calolziocorte BeneComune nel raccogliere le istanze dei cittadini e partecipare a un tavolo di lavoro lungo 11 mesi, che ha portato alla formazione di una realtà apartitica. “Il comitato fa lavoro di squadra, con conoscenze e competenze in sinergia e ricerca il sostegno delle istituzioni. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione alternativa per risolvere il problema del traffico e collegare i due capoluoghi senza danneggiare cittadini e territorio”.
A ricordare l’iter vissuto dall’opera il presidente del comitato Paolo Cola, che ha sottolineato come Calolzio, tra i territori coinvolti dal progetto, sia quello più coinvolto; partito nel 2001, il lotto San Gerolamo della variante di Vercurago ha visto nel 2018 il totale abbandono del lotto Lavello, la tratta che da via dei Sassi avrebbe dovuto condurre al ponte Cantù di Sala.
Con l’entrata in gioco di Anas, Simico e il finanziamento legato a doppio filo alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, l’opera è passata attraverso la scelta di uno tra tre progetti, che Cola ha criticato riguardo “l’ingresso sempre previsto in via dei Sassi, ora abbandonato e allagato, sostanzialmente da rifare”; tra le altre criticità la tipologia di scavo, che prevede espropri e abbattimenti per interventi dall’alto per rafforzare il terreno, la presenza della principale falda acquifera comunale sul percorso della galleria e i costi cresciuti esponenzialmente, dai 94 milioni di euro ipotizzati più di 10 anni fa ai 259 previsti nel 2023, di cui sono stati finanziati circa 160 milioni.
A spiegare nel dettaglio il funzionamento del cantiere Enrico Amigoni, che ha messo in luce le criticità portate dal cruciale cambiamento della tecnica di scavo portato da Anas: da un tradizionale scavo sottoterra, da cui la città sarebbe stata toccata solo per il movimento del cantiere all’ingresso, si è passati alla tecnica di consolidamento con palificazione dall’alto per migliorare la tenuta del terreno, che porterebbe con sé rumori e criticità nei lavori per la sua difficoltà.
Per il comitato, le poche ricadute positive della variante comprenderebbero lo snellimento del traffico alla rotonda di via Mazzini e di quello che passa in corso Europa e corso Dante, oltre a un’incerta opportunità di rigenerazione dell’area ex Prim e di quella della stazione; le ricadute negative impattano invece via dei Sassi e via Lavello, con una congestione di veicoli su un’area cruciale della città che comprende scuole, cimitero e lungolago, un’incidenza negativa sul complesso del Lavello, il traffico su corso Europa e corso Dante durante i lavori e gli ingorghi da comuni montani e frazioni. Da non sottovalutare espropri e abbattimenti di edifici e aziende, oltre a conseguenze negative sulla vita sociale e sulle attività commerciali, inquinamento dell’aria e acustico, problemi per il deposito della terra di scavo durante il cantiere, l’incrocio con il torrente Gallavesa e la grande spesa.
Adelio Longhi ha poi evidenziato che la necessità di un’alternativa non dev’essere interpretata come propaganda elettorale, ma il bisogno di dare risposte ai cittadini: “I calolziesi hanno visto un problema e cercano di dare una soluzione; il comitato è apartitico ma tratta un aspetto politico, che riguarda tutta la popolazione. Non faremo nulla per perdere il finanziamento di 300 milioni di euro, ma faremo di tutto perché i soldi vengano spesi bene”.
L’opzione ritenuta più sostenibile ed efficace è quella di un tracciato a monte che vada ad attraversare l’area collinare del comune, che “garantisce l’assenza di palificazioni e evita i rischi geologico-strutturali, limita i disagi per la popolazione locale e l’impatto ambientale e comprende anche la realizzazione del lotto Lavello”.
Il comitato, che intende intavolare un dialogo con i primi cittadini dei comuni della Valle San Martino e con gli altri enti coinvolti, ha infine annunciato che, su invito del consigliere regionale Gian Mario Fragomeli, parteciperà a un’audizione in Regione Lombardia riguardante la Lecco-Bergamo.
In dialogo con i cittadini è infine intervenuto il sindaco Marco Ghezzi, che ha delineato le tempistiche e le criticità di un progetto che, come già annunciato in precedenza, “è irrinunciabile e necessita di mantenere i finanziamenti”, per cui un nuovo progetto senza di questi sarebbe improponibile: “Siamo arrivati ad uno studio di fattibilità di livello alto che equivale ad un progetto esecutivo, si prevede che la progettazione dovrebbe concludersi entro fine anno e portare ad una conferenza dei servizi decisoria; con l’avvio dell’iter stimato nella prossima primavera, nell’estate 2026 potrebbero iniziare gli interventi sul territorio”.
Ghezzi ha sottolineato che un’alternativa che includa il lotto Lavello all’interno di questo progetto sarebbe comunque problematica, “perché ci sarebbero difficoltà nella discesa del percorso che passa a monte verso il ponte Cantù a causa della forte urbanizzazione di Sala e della conformazione del terreno; la riprogettazione comporterebbe, oltre alla perdita dei fondi, ulteriori anni di lavoro e l’aumento dei costi, per cui sarebbe più probabile che l’opera non si faccia”. A sostegno di questo l’ultimo colloquio con Rfi riguardo il sottopassaggio ai Cantelli di Sala, che avrebbe portato il costo dell’opera da 2,5 a 7,5 milioni di euro.
Critici i cittadini coinvolti, come il presidente del Cai Calolzio Giuseppe Rocchi, che ha chiesto tempistiche certe per il trasferimento della sede dell’ente, che si trova sul percorso della galleria; altri calolziesi sono preoccupati in particolare per le conseguenze ambientali e sulla viabilità di un’opera che, secondo i contrari a questo progetto, non risolverebbe davvero i problemi delle strade cittadine.
La serata si è quindi chiusa con l’impegno da parte del comitato di battere tuttte le strade possibili per una risoluzione il più efficace possibile del problema, in concerto con tutti gli enti coinvolti.
Michele Carenini