UNA POESIA PER LECCO. SE I LETTORI MOSTRANO AMORE VERSO LA CITTÀ

LECCO – Apriamo l’email della redazione in una noiosa giornata di pioggia, una di quelle che – ahinoi – caratterizzano spesso primavera e autunno a Lecco e dintorni.

Ma il martedì “si rischiara” improvvisamente quando tra tanta spazzatura, comunicati stampa e improbabili promozioni via posta elettronica ecco apparire questa piccola “perla” propostaci da un lettore brianzolo.

Un raggio di sole tra nuvole e pioggerella.
Grazie, Marcello.

Oh Lecco, gemma tra lago e monti,
un canto sorge dal cuore e ti racconti.
Tra le acque placide del tuo Lario amato,
e il Resegone che veglia, eterno e incantato.

Ponte vecchio, custode di storie lontane,
sulle tue pietre il tempo mai si affranca.
Le arcate che uniscono rive e destini,
sono poesia che sfida i confini.

San Nicolò, basilica che svetta,
come un faro che guida la mia diletta.
Le tue campane raccontano preghiere,
e il cielo sopra te si riempie di chimere.

Villa Manzoni, dimora di versi immortali,
eco di “Promessi Sposi” tra i tuoi viali.
Lecco, musa di scrittori e poeti,
sei l’anima viva che mai si quieti.

Passeggiate lungo il tuo lago sereno,
dove il vento accarezza ogni pensiero terreno.
Rivabella e le spiagge, rifugio d’amore,
tra onde e silenzi che placano il cuore.

Oh città di ferro e seta antica,
il tuo passato risuona come musica amica.
Industria e natura si intrecciano in danza,
un futuro sostenibile è la tua speranza.

Lecco, dolce abbraccio tra terra e acqua pura,
sei poesia vivente che mai si consuma.
Ti amo come si ama un sogno eterno,
nel tuo paesaggio trovo un rifugio materno.

Marcello