UNIONI CIVILI/ANCHE A LECCO
ENTRA NEL VIVO IL DIBATTITO
TRA FAVOREVOLI E CONTRARI

diritti gay arcobalenoLECCO – Il ddl Cirinnà sulle unioni civili sta per entrare in discussione al Senato e le posizioni contrastanti in questi giorni si stanno animando, tanto a livello nazionale quanto locale. Proprio oggi nelle principali piazze italiane avrà luogo la manifestazione “pro”, #svegliaItalia, mentre il prossimo sabato 30 toccherà a quella “contro”, il Family Day. A Lecco, dopo l’intervento della deputata lecchese del Partito Democratico Veronica Tentori, in cui esprimeva pieno favore al ddl, pure alla parte che più fa discutere, quella relativa alla stepchild adoption, oggi sono da segnalare altri due interventi in materia, completamente contrastanti: da una parte quello della lista civica Destra per Lecco, dall’altra quello di Rifondazione Comunista.

DESTRA PER LECCO

destra per leccoLa comunità di Destra per Lecco intende esprimere la propria contrarietà al DdL Cirinnà, che vorrebbe equiparare le unioni civili, anche di coppie omosessuali, alla famiglia composta da un matrimonio tra uomo e donna, introducendo anche la stepchild adoption.

Questo DdL è il tentativo, incostituzionale seppur furbescamente mascherato, di introdurre il matrimonio gay e la pratica dell’”utero in affitto”, negando al bambino il diritto fondamentale di avere una madre ed un padre.

Tutti gli altri diritti, quali l’assistenza sanitaria e la successione patrimoniale sono, in parte, già previsti dal nostro ordinamento legislativo e, per un eventuale potenziamento, riteniamo si possa intervenire con una legge ad hoc e non con un decreto che svuoti famiglia e matrimonio dal loro senso.

Riguardo un valore irrinunciabile come la famiglia non è possibile negoziare. Questo non significa discriminare qualcuno, bensì tutelare i diritti di chi non può difendersi da sé.

Per queste ragioni la manifestazione del “Family Day” rappresenta per noi il naturale approdo per contestare il DdL in discussione in Parlamento.

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PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA

rifondazione comunista

Gli unici paesi dell’Unione europea che non prevedono le unioni civili o matrimoni omosessuali sono: Bulgaria, Polinia, Romania e Italia!

Il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili che prevede:

–         l’iscrizione di due persone maggiorenni anche dello stesso sesso nel Registro Comunale delle Unioni Civili

–         la step child adoption, ovvero la possibilità di adottare il figlio biologico del partner (è una forma di tutela dei minori, ad esempio in caso di morte del genitore. L’utero in affitto non c’entra per niente)

–         diritti di assistenza sanitaria, carceraria, unione o separazione dei beni, reversibilità della pensione (è una forma di tutela di entrambi i partner: le coppie omosessuali devono avere gli stessi diritti e doveri di ogni coppia)

è il minimo sindacale.

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