VALASSI: “IL VUOTO LEGISLATIVO TRA PRG E PGT AGGRAVA LA GIÀ DIFFICILE SITUAZIONE DELL’EDILIZIA”

ERBA – Risolvere con urgenza il vuoto legislativo che si è creato per centinaia di comuni lombardi – e tra questi comuni capoluogo come Lecco, Como, Varese e Sondrio – a causa della mancata approvazione entro il 31 dicembre 2012 del nuovo Piano di Governo del Territorio e il contemporaneo venire meno della validità del vecchio PRG. E, in seconda battuta, rimettere mano alla Legge 12/2005 in tema di pianificazione nella direzione di una maggior semplificazione normativa.

Sono queste le richieste lanciate alla MECI, in occasione del convegno svoltosi nella mattinata di ieri presso il Centro espositivo Lariofiere di Erba, dal mondo delle costruzioni, che si trova oggi a dover fare i conti, oltre che con i già numerosi problemi del settore, anche con questa ulteriore difficoltà: La situazione che oggi ci troviamo ad affrontare è quanto mai critica. In tutti quei comuni che non sono riusciti ad approvare il nuovo PGT il rischio della paralisi di ogni attività edile – dalla nostra Associazione più volte paventato – si è purtroppo tramutato in una triste realtà. Il blocco delle opere è pressocchè totale: decaduto il vecchio PRG, senza che un nuovo PGT sia stato approvato, non è possibile alcun intervento che non sia di manutenzione, ordinaria o straordinaria, o di risanamento conservativo” ha ricordato il coordinatore del Gruppo di lavoro della trentesima MECI, Paolo Valassi.

“Per far ripartire il nostro settore – ha continuato – abbiamo la necessità innanzitutto che si trovi in tempi stretti un rimedio a questa paralisi. E, in seconda battuta, che vanga introdotta una serie di incentivi capaci di sbloccare il mercato e di premiare concretamente l’edilizia eco-sostenibile. Mi riferisco, ad esempio, a bonus volumetrici che possano liberamente spostarsi sul territorio comunali e a sconti sugli oneri urbanistici in funzione  dell’indice di efficienza energetica EPh piuttosto che alla Classe energetica”.

Un grido d’allarme a cui ha fatto eco la difficoltà da parte dei tecnici delle pubbliche amministrazioni a muoversi nella situazione anomala che si è generata. Lo ha ricordato l’ing. Galdino Scola, Responsabile dell’Ufficio di Edilizia Privata del Comune di Valmadrera ed uno tra i tecnici più apprezzati sul territorio: “In questi mesi i nostri uffici hanno dovuto registrare un vero e proprio crollo delle pratiche edilizie. – ha sottolineato – Del resto, alle difficoltà del mercato, si è aggiunta una forte incertezza da parte degli operatori sulle attività che sono consentite nei comuni inadempienti. E la complessità del quadro normativo non aiuta gli uffici tecnici comunali nell’interpretazione. C’è il rischio che ogni comune elabori una linea di comportamento differente”.

Cosa fare allora? Gli scenari prefigurati dall’ Avv. Matteo Ferrari dello Studio Mantegazza di Como sono sostanzialmente due: o pensare ad una proroga dei vecchi PGT decaduti, o recuperare la proposta già avanzata a suo tempo dalla Giunta regionale che conteneva un distinguo tra quei comuni che entro la data fissata del 31 dicembre 2012 avessero almeno già adottato il PGT e quelli che invece erano totalmente inadempienti.
Un punto di vista, questo, che trova concorde anche l’Arch. Walter Callini dell’Unità Organizzativa Programmazione Integrata e Pianificazione Territoriale (struttura Progetti per il territorio) di Regione Lombardia: “È una decisione politica – ha affermato – che, come struttura tecnica, porremo quale priorità al nuovo Assessore regionale, non appena insediato. Per altro, da parte nostra, già abbiamo iniziato a realizzare una serie di approfondimenti tesi a rivisitare la Legge 12 per migliorarla e semplificarla. Un tema su cui sarà necessario sviluppare un ampio confronto con gli amministratori locali, gli operatori e gli ordini professionali”.

Un confronto e una collaborazione che, per altro, il convegno ha fatto emergere come necessario anche sul piano locale, con l’obiettivo di arrivare ad una omogeneizzazione delle regole in campo edilizio a livello territoriale. In questo contesto è stata rilanciata l’idea di un tavolo operativo che si ponga proprio questo scopo.

Intanto l’edilizia, anche lariana, soffre una crisi senza precedenti: “Questa drammatica situazione, che stiamo vivendo ormai da cinque anni, anche nelle nostre province non sembra intravvedere al momento una soluzione. – ha ribadito Paolo Valassi – E i contraccolpi sono particolarmente pesanti, sia a livello economico che sociale. La disoccupazione nell’edilizie è un dramma che si consuma nel silenzio e che è paragonabile a 72 ILVA di Taranto, a 450 ALCOA o a 277 Termini Imerese”.