LECCO – Corrado Valsecchi, capogruppo consiliare di Appello per Lecco, questa mattina ha effettuato un sopralluogo sul sentiero che porta a Campo de Boi per rendersi conto dello stato di avanzamento dei lavori.
“Dal mese di luglio dello scorso anno è tutto fermo, francamente non riesco a capirne i motivi – scrive Valsecchi -. Il rischio, peraltro, è che il consorzio ‘Amici Campo de Boi’ perda anche il titolo abilitativo e l’autorizzazione concessa anni fa. Nella passata consiliatura si era fatto un grande sforzo per attuare nuove regole sui sentieri agro-silvo pastorali che riguardavano le nostre zone montane e collinari. Per Campo de Boi dopo anni di polemiche e discussioni si era fatto un lavoro certosino di coinvolgimento di tutti i proprietari dei terreni che avevano trovato un accordo sia progettuale che finanziario. Questi proprietari d’intesa con il Comune hanno costituito un consorzio e un fondo spese per l’intervento sul riordino agro-silvo-pastorale dell’itinerario prescelto”.
“Ora tutto tace, i lavori sono sospesi, la situazione manutentiva di quei posti lascia a desiderare, la comunità di campo de boi si è assottigliata a causa di decessi e questioni anagrafiche che non consentono più di far salire nei siti i proprietari, il titolo abilitativo rischia di scadere se non viene richiesto il rinnovo, i proprietari che hanno versato cifre cospicue si interrogano sul futuro del tracciato? Sono passati anni e tutto è fermo. Perché? – si domanda Valsecchi – Non si chiede di essere rapidi e professionali come in Austria o in Svizzera dove questi itinerari e sentieri vengono valorizzati costantemente, ma nemmeno dormire sonni tranquilli in questa maniera con una situazione manutentiva a monte che può causare inconvenienti spiacevoli a valle in particolare a causa dei mutamenti atmosferici che si stanno manifestando periodicamente”.
“Quindi chiediamo di non vanificare il grande lavoro fatto dal Comune, dal Consorzio e dagli attori che una volta tanto avevano messo da parte egoismi e diatribe per costruire un progetto comune di buon senso e che poteva rappresentare una opzione pilota per altri sentieri della zona. È importante non disperdere lo spirito che ha animato questa esperienza e trovare con il Comune i punti di caduta necessari per non far scadere le autorizzazioni“, conclude Valsecchi.
F. S.