VARENNA VINCE LA ‘LOTTERIA’
DEI 6000 CAMPANILI. PANDIANI (TREMENICO): “MAI PIU’ COSI’ “

6000 CAMPANILI LOGOLECCO – Resi noti i risultati del primo programma “6000 campanili”, finanziamento di grossi progetti comunali da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha visto assegnare 100 milioni di euro sulla base di un sorta di “click day” che ha suscitato molte perplessità e critiche.

> LA GRADUATORIA FINALE (Pdf)

Alla fine 115 progetti di paesi sparsi in tutta l’Italia sono stati finanziati – compresa Varenna (unico Comune del Lecchese in classifica e tra i pochi dell’intera Lombardia).

Sul fatto registriamo un amaro commento da parte di un sindaco della nostra provincia, il primo cittadino di Tremenico Pierfranco Pandiani (vicepresidente dell’Unione dei Comuni della Valvarrone). Parole dure ma motivate, che invitiamo a considerare per valutare questo genere di “bandi” (tra l’altro dovrebbero essere assegnati, con la stessa formula, altri 50 milioni di euro sempre da parte del Governo).

PANDIANI CONTRO I “SEIMILA CAMPANILI”
PANDIANI PFAlcuni mesi fa, come moltissimi altri Enti Locali italiani, anche l’Unione dei Comuni della Valvarrone in provincia di Lecco ha preso visione del progetto “6.000 campanili”, nato dall’accordo tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’ A.N.C.I.. Agli Enti locali veniva offerta la possibilità di accedere senza alcuna forma di compartecipazione economica, ad un finanziamento da parte dello Stato, fino ad un massimo di un milione di euro, da impiegare per realizzare opere di riqualificazione del territorio.

In un periodo di cronica scarsezza di risorse pubbliche e continui tagli ai trasferimenti, l’annuncio di questo piano ci ha, inutile negarlo, inizialmente eccitati, poichè l’ obbiettivo degli amministratori, dei dipendenti e dei collaboratori del nostro Ente si è sempre basato sulla profusione del massimo impegno per cercare di raggiungere risultati tangibili.

Ma tutto l’ impegno messo in campo questa volta tutto questo non è servito a nulla.

Infatti con il progetto “6000 campanili” non servivano competenze, non c’ erano norme da approfondire e strategie da mettere in campo.

Questa volta era richiesto un requisito che sfugge totalmente a qualsiasi logica meritocratica: questa volta contava solo la fortuna, per non usare un sostantivo sicuramente più efficace ma decisamente meno elegante.

Solo l’impegno assunto verso coloro che ci hanno votato ci ha spinti a prendere parte a questa specie di lotteria di capodanno, anche se forse sarebbe stato più serio non essere partecipi ad un gioco che offende coloro che sul territorio si prodigano quotidianamente, mettendoci la faccia, a favore delle proprie comunità.

Il governo nazionale ci regalava un giro sulla ruota della fortuna mettendo a disposizione milioni di euro: senza criteri, senza regole e senza finalità mirate.

E in nome della tanto decantata meritocrazia ha vinto soltanto chi è arrivato primo, non perché il progetto presentato era oggettivamente più importante ed urgente rispetto degli altri, ma solo perché il suo provider di posta elettronica certificata è stato più veloce degli altri.

Noi il click l’abbiamo fatto alle nove del primo giorno utile, ma la nostra mail è stata registrata quattro minuti dopo, e quindi addio alla speranza di potere adeguare il centro scolastico della Valvarrone, e poco importa se questo progetto era sostenuto da, non uno, ma quattro Comuni.

In tutti noi ha sempre prevalso la voglia di “fare”, tanto per usare un verbo molto in voga in questi periodi, ma questa voglia di fare tanto e bene non trova alcuna corrispondenza in questo Progetto in cui l’unica cosa che si possa “fare” è pigiare su di un mouse ed affidarsi al caso ed alla velocità che in quel particolare momento aveva la nostra rete telematica.

Forse è giunto il momento che qualcuno ci spieghi quale illuminata ratio è alla base del Progetto 6.000 Campanili.

Non è pensabile che cento milioni di euro, a cui se ne aggiungeranno altri cinquanta, gettati alla “massa” affamata degli enti locali, abbiano avuto come unico criterio di selezione quello riconducibile alla dea bendata, o a scelta, ad una parte del corpo che non sarebbe elegante citare, ma che avrebbe reso senz’ altro molto più efficace il concetto.
Mi restano però due consolazioni.

La prima riguarda il fatto di aver constatato l’indefesso e commovente impegno che in questo progetto hanno profuso i dipendenti ed i collaboratori dell’Unione dei Comuni della Valvarrone.
La seconda consolazione che mi resta è la consapevolezza che la prossima primavera non avrò più la tentazione di partecipare alla lotteria di capodanno.

Pierfranco Pandiani
Sindaco di Tremenico e presidente dell’Unione dei Comuni della Valvarrone