LECCO – L’operazione “sogni d’oro” per Mauro Gattinoni sta prendendo una forma sempre più facilmente comprensibile. Anche questa volta ci pregiamo, come già numerose altre, di darvi anticipazioni sulla politica locale.
Il recente sondaggio svolto sulle intenzioni di voto per le comunali di Lecco 2026 certifica quanto già avevamo messo nero su bianco: la strategia di una parte del centrodestra per indebolire lo schieramento avverso alla rielezione di Gattinoni ha dato i suoi frutti.
La sfida si presenta non solo difficile, ma soprattutto ingaggiata con alcuni “combattenti” per nulla desiderosi di vittoria: un centrodestra percepito come frantumato, dove, dagli e ridagli, si è arrivati all’archiviazione di una candidatura forte come quella di Mauro Piazza (unico ad uscire vincente nel testa a testa con l’altro Mauro), che preoccupato del fuoco amico ha pensato bene di sottrarsi all’impallinamento, e in uno scenario che vede Gattinoni come favorito e quindi scoraggiando eventuali competitor che si sarebbero potuti affacciare seriamente alla sfida.
Avevamo assistito, nell’incredulità di molti, ad amorosi sensi tra Fratelli d’Italia e il PD, con diverse briciole per i meloniani: nomine in Linee Lecco, nei Parchi, un asse di ferro sulla Comunità Montana del Lario Orientale con i democratici schierati da sindacalisti e garanti delle richieste di FdI, per non parlare di un diluvio di photo opportunity tra gli esponenti dei due partiti, quasi da gemelli siamesi.
Arriva ora la risposta chiara a quale fosse il corrispettivo da “incassare” da parte del PD, ed è in effetti un boccone grosso: creare le migliori condizioni possibili affinché Gattinoni possa essere rieletto. Uno scenario che vedrà a bocca asciutta qualche ingenuo esponente di centrodestra che strombazza sui giornali di unità di intenti oltre i personalismi – non avendo afferrato che la partita è pressoché perduta: delusi coloro che speravano in spazi, scranni, sedie e sgabelli dentro Palazzo Bovara, e si troveranno invece con un pugno di mosche.
Più felici coloro che non vogliono personalità emergenti che possano fare ombra e insidiare lauti stipendi, e soddisfatti di una conferma del Mauro di sinistra, garanzia che qualche strapuntino arriverà ancora nel sottobosco di politica e amministrazione.
A tal proposito si invitano i lettori ad allargare lo sguardo sui rinnovi delle società partecipate, vero e proprio pranzo di nozze tra destri e sinistri, occasione immancabile per un posticino che rassereni chi non troverà “da sedersi” nel palazzo comunale di Lecco. Ma su questa partita torneremo, con golose anticipazioni a momento debito, anche solo come prova del nove di quanto stiamo sostenendo da mesi.
L’ultimo favore per Gattinoni potrebbe essere quello di un candidato debole e svogliato nel campo del centrodestra, così come il patto Molotov/Ribbentrop potrebbe produrre i suoi effetti sulle elezioni per il rinnovo del presidente della Provincia: il Comune a te, la Provincia e a me, e ciapel che el gh’è!
Ma anche di questo vi disegneremo lo schema preciso.
Qualcosa potrebbe inceppare questo ingranaggio che smonta alleanze e coalizioni in funzione di una sete di potere mai vista prima a dispetto delle istituzioni? Forse sí. Forse un terzo candidato civico a Lecco che provenga da quell’area delusa da Gattinoni dopo averlo sostenuto, quell’area a cui il sindaco non ha lesinato anche recentemente dita negli occhi anziché, e più provvidamente, coccole.
Candidatura che potrebbe essere una vendetta consumata fredda, andando a rubare voti proprio nel bacino di centrosinistra. Una variante non peregrina, a quanto sappiamo, e che potrebbe rendere la disfida assai più interessante e appassionante.
State sintonizzati: non tutto è già scritto…
ElleCiEnne