WALL STREET RIAPRE IL 31 MARZO.
SODDISFATTI I PROTAGONISTI,
ANCORA “SEGRETI” I PARTICOLARI

WALL STREET ESTERNOLECCO – Dopo oltre vent’anni dalla sua confisca Wall Street, la pizzeria che ha fatto da quartier generale a Franco Coco Trovato, riaprirà i battenti il 31 marzo, portando a compimento il progetto incardinato da Libera e denominato “Wall street. I saperi e i sapori della legalità”.

A darne l’annuncio tutti i soggetti che in questi anni sono stati chiamati a decidere della gestione di questo bene sequestrato alla mafia e che in quanto tale, come previsto dalla legge 159/2011, appartiene allo Stato e non può essere venduto o affittato, ma deve essere, assegnato al Comune dove il bene insiste, perché si realizzino progetti con finalità sociali.

“Grazie ai tanti soggetti che hanno contribuito a dare una svolta all’ultimo bene confiscato alla mafia della città di Lecco che ancora non aveva una destinazione – esordisce il sindaco Virginio Brivio –. Siamo arrivati tardi sul programma formale, ma il 31 di marzo la saracinesca verrà alzata in maniera definitiva. La strada è ancora da percorrere perché non basta avere un luogo di ritrovata dimensione sociale, serve anche sensibilizzare e promuovere la cultura dei comportamenti”.

A sottolineare il ruolo emblematico che deve avere Wall Street il prefetto Liliana Baccari: “Questa pizzeria è il simbolo tangibile della presenza della ‘ndrangheta a Lecco e oggi diventa simbolo della cultura della legalità. La realizzazione ha richiesto un cospicuo finanziamento e un forte ringraziamento va a tutti quelli che vi hanno preso parte”. Ovvero la Regione, Aler, Fondazione Cariplo e Fondazione comunitaria del lecchese (già Fondazione della provincia di Lecco).

conferenza stampa_wall street_2marzo2017“Le nostre due fondazioni hanno seguito fin dall’inizio il processo di ri-funzionalizzazione dei beni sequestrati – spiega il presidente Mario Romano Negri –. Cariplo ha supportato questo progetto con due strumenti: la donazione di 150mila euro per sostenere i lavori di ristrutturazione e un intervento per la start up e la partenza del servizio di 100mila euro”. Infatti il fondo di raccolta istituito la scorsa estate dalla Fondazione comunitaria del lecchese, ad oggi conta poco più di 33mila euro, a cui va sommato il ricavato delle cene di raccolta fondi promossi nei mesi passati, che comunque non sarebbero bastati a sostenere i costi di avvio di una nuova attività che non può non definirsi imprenditoriale.

A relazionare su questo punto Thomas Emmeneger, presidente della Fabbrica di Olinda, l’ente capofila dell’Associazione temporanea di scopo costituita con l’Arci provinciale di Lecco e l’Auser. “Questo progetto è costruito su tre gambe: una imprenditoriale, una sociale e una culturale. Per quanto riguarda il primo aspetto, lavoreranno nel locale persone del contesto lecchese, alcuni arriveranno direttamente dalle scuole professionali; per la cucina ci siamo fatti aiutare da degli esperti, perché è fondamentale che lì si mangi bene. Sotto il profilo del sociale l’attività avrà forte capacità inclusiva, prevedendo l’inserimento lavorativo di persone con difficoltà nell’accesso al lavoro, prenderemo accordi con centri di formazione per percorsi di alternanza scuola/lavoro. Infine questo è un luogo dove vogliamo portare l’intelligenza di Lecco, un luogo dove si può dibattere e pensare a quello che succede nella nostra società. Centrale sarà l’elemento del libro come oggetto di rivoluzione di questo posto. La capacità di coniugare queste tre cose in un unico progetto, per far partire qualcosa che poi rimanga in piedi è la nostra sfida”.

conferenza stampa_wall street_2marzo2017Per avere informazioni più concrete, come ad esempio il nome della pizzeria, il numero dei coperti, i menù, le attività culturali che dovranno prendere piede, bisognerà aspettare l’inaugurazione del 31 marzo, data dalla quale il locale sarà aperto da martedì a venerdì la sera e il sabato e la domenica anche a mezzogiorno.

Piccola anteprima martedì 21 marzo, quando in occasione della giornata in ricordo delle vittime innocenti di mafia alle 12 si terrà un momento di commemorazione con Domenico De Lisi, responsabile del servizio sociale del centro di accoglienza Padre nostro di Palermo. A partire dalle 14 i cittadini potranno visitare la pizzeria, portando con sé un proprio libro da donare, per contribuire alla trasformazione culturale del luogo.

Manuela Valsecchi